Disabili senza dentista Asl, la protesta si allarga. Un altro caso: «Aiutate mio fratello, mangia a fatica»

Disabili senza dentista Asl, la protesta si allarga. Un altro caso: «Aiutate mio fratello, mangia a fatica»
di Simone Lupino
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Domenica 29 Gennaio 2023, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 20:11

Niente dentista per i disabili, la protesta si allarga. Arrivano nuove testimonianze di persone che non trovano cura presso la Asl di Viterbo. Con tutti i problemi che ne conseguono. E’ la storia di "Dando", così lo chiamano in famiglia: 46 anni, “un uomo di aspetto, ma quando ci parli un bambino”, racconta la sorella Sabrina. “A mio fratello piace molto la carne, da sempre. Se lo vuoi fare contento gli prendi una bistecca, ma poi bisogna fargliela a pezzetti senno rischia di strozzarsi”. Nonostante l’età ancora giovane, l’uomo ha già perso quasi tutti i denti, “quelli frontali dell’arcata superiore e due molari sotto. Masticare così è difficile”.

Vengono definiti “pazienti con bisogni speciali” in generale i pazienti disabili.

Tra questi ci sono i pazienti “non collaboranti”. In provincia di Viterbo 450 persone almeno. Qualche giorno fa Il Messaggero aveva raccolto il grido della mamma di un’altra paziente di 31 anni. “Mia figlia non sta seduta sulla poltrona del dentista e non apre la bocca se non vuole”. Per essere trattati necessitano di una vera e propria anestesia generale. Carenza di personale? Assenza di macchinari? A Viterbo, benché previsto da una vecchia delibera, il servizio del dentista per questi pazienti non è mai partito.

“Il problema per Dando sarebbe anche accompagnarlo fino all’ospedale, in macchina non vuole entrare ed è inavvicinabile dagli estranei. Ha paura e per questo può avere reazioni aggressive, anche se poi si pente subito. Una sofferenza doppia per lui”, dice Sabrina che vuole evitare traumi al fratello. In tutta la sua vita Dando è stato dal dentista solo due volte. L’ultima, più di 10 anni fa. “Ma a Narni, dove l’ospedale è attrezzato per questi trattamenti. Mio fratello andò in pullmino, accompagnato da assistenti. Lo addormentarono e in un’ora gli curarono una carie e gli fecero la pulizia dei denti”.

Cinque anni fa circa lo stato di salute dell’uomo è peggiorato. “Ha iniziato a perdere un dente dopo l’altro. Ci rivolgemmo al servizio del disabile adulto che lo segue qui a Viterbo, ma ci dissero che la Asl non poteva fare niente. E che non c'era neanche una struttura collegata alla quale eventualmente indirizzarlo. Rimasi allibita”. L’alternativa uno studio privato. “Una spesa insostenibile. Mio fratello deve reimpiantare la metà dei denti, si parla di molte sedute”. Impossibile tornare a Narni, dove il servizio per i pazienti da fuori regione non è più garantito. “Un problema insormontabile. La Asl deve aiutare subito Dando, deve rimettergli i denti, almeno per farlo mangiare. Alle istituzioni dico: non abbandonate le famiglie, questi ragazzi non sono persone di serie B”.

Un problema a 360 gradi quello dei pazienti non collaboranti. “Per la sua malattia mio fratello ha anche bisogno di controlli cardiologici. Ma come per il dentista non è possibile. E in caso di una emergenza, non esistono protocolli o procedure specifiche”, conclude Sabrina chiedendo che vengano colmate queste lacune.

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