Deposito scorie radioattive, ci sarà più tempo per dire no

Deposito scorie radioattive, ci sarà più tempo per dire no
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 09:56

C'è più tempo per controbattere. La commissione bilancio ha deciso che per la presentazione delle controdeduzioni sul piano di deposito delle scorie nucleari ora ci sono sei mesi di tempo. Il tutto grazie a un emendamento a prima firma Leu e M5S, approvato durante la discussione del decreto milleproroghe. Una decisione che investe direttamente la Tuscia, visto che 22 dei 67 siti individuati nel documento della Sogin si trovano in questo territorio.
Il primo a intervenire sul tema è il parlamentare viterbese di Fratelli d'Italia, Mauro Rotelli. «In commissione bilancio, durante la discussione degli emendamenti al milleproroghe - dice - è stato approvato l'emendamento Fornaro, che rinvia di 180 giorni la presentazione delle controdeduzioni al piano per il deposito nazionale delle scorie nucleari. Non è l'emendamento di FdI, che prevedeva l'inizio dei 60 giorni dalla fine dello stato di emergenza, ma è comunque una prima risposta alle esigenze dei Comuni e dei territori che ora hanno purtroppo molto altro a cui pensare ed in più dovrebbero difendersi dalle scorie». Il consiglio comunale del capoluogo, il 21 gennaio scorso, aveva espresso «ferma contrarietà» all'ipotesi di ospitare il deposito nella Tuscia. A fornire maggiori dettagli sul documento appena approvato è Gabriele Lorenzoni, deputato del M5S. «E' passato un emendamento sostenuto da tutte le forze della maggioranza, a prima firma Fornaro (LeU) e Vianello (M5S) - spiega - fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, grazie al quale i Comuni avranno più tempo per fare le loro osservazioni sulla mappa delle aree potenzialmente idonee per ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive e il parco tecnologico da realizzare accanto ad esso». Da adesso, dunque, «sono disponibili sei mesi per il periodo di consultazione, anziché due. Il seminario nazionale, propedeutico all'adozione della nuova carta - conclude Lorenzoni - si svolgerà invece dopo otto mesi, anziché quattro. Viene così cambiata una legge del 2010 voluta dall'allora governo Berlusconi».
 

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