Deposito scorie nucleari, no unanime di Viterbo: «Anche con azioni giudiziarie»

Il Consiglio comunale
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 22 Gennaio 2021, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 11:57

Il consiglio comunale esprime «ferma contrarietà» all’ipotesi di ospitare il deposito di scorie nucleari nella Tuscia. Dopo quattro ore di discussione l’aula ha deciso di ritirare tutti gli ordini del giorno presentati e di farne uno unico, con dentro i punti salienti di ognuno. Via dunque quello del sindaco Giovanni Arena e gli altri di Lega, Fratelli d’Italia, Pd (che lo aveva ritirato a inizio seduta per appoggiare quello del primo cittadino) e Luisa Ciambella in solitaria.

Il documento della Sogin ha individuato 67 siti in Italia, 22 dei quali nella Tuscia, dove dovranno essere stoccati 78 mila metri cubi di scorie. Quale ordine del giorno approvare? Uno o tutti? Per ore il confronto si è acceso proprio su questo, con la maggioranza che avrebbe preferito la seconda ipotesi e l'opposizione a caldeggiare quello di Arena. Alla fine il consiglio ha deliberato di «porre in essere tutte le iniziative» per dire no al deposito e appoggiare quelle che saranno portate avanti dalle altre istituzioni. Si punta anche a modificare il termine di 60 giorni per le osservazioni, giudicati insufficienti e quindi da innalzare al 180.

La base del deliberato è quella del sindaco, mutuato dall’atto già approvato all’unanimità in Provincia e fatto proprio.

A questo si è aggiunto l’apporto di FdI: dare mandato al sindaco di far valere la delibera in tutti i modi, ovvero con «azioni istituzionali ed eventualmente amministrative e giudiziarie».

La Lega ha invece voluto inserire di chiedere al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, «l’immediata convocazione di un tavolo in cui sia garantita la presenza di istituti tecnici, enti di ricerca e società interessate, oltre che delle amministrazioni locali coinvolte», per avere una condivisione piena e dare modo a tutti di avere voce. Ciambella ha infine impegnato Arena «a costituirsi nelle fasi di consultazione pubblica nell’ambito della procedura per la localizzazione, costruzione ed esercizio del deposito e negli eventuali ricorsi giurisdizionali amministrativi».

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