Unitus, dai pomodori invenduti un colorante ecologico

Unitus, dai pomodori invenduti un colorante ecologico
di Carlo Maria Ponzi
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Martedì 29 Settembre 2020, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 15:32
Il gruppo di ricerca “Food and Wine Biotechnology” dell’Università degli Studi della Tuscia, coordinato da Marco Esti, docente di Tecnologie enzimatiche per l’industria alimentare, ha messo a punto un protocollo di estrazione green di coloranti alimentari da pomodoro invenduto.
 
Si tratta di microscopiche gemme rosso-arancio, ricche di carotenoidi, salutate quali risultato innovativo di una ricerca svolta presso i laboratori del Dafne (dipartimento di scienze agrarie e forestali), grazie a un progetto, in collaborazione con UniCoop Tirreno, ispirato ai principi cardine dell’Economia circolare, ovvero ad un sistema economico pianificato per il riutilizzo dei materiali in successivi cicli produttivi, riducendone gli sprechi.
 
«Il pomodoro - sottolinea Esti - è, dopo la patata, il secondo ortaggio più consumato al mondo e le sue rimanenze di magazzino costituiscono un’importante risorsa di sostanze naturali da reimpiegare per differenti applicazioni, incluse quelle alimentari».
 
Come si è arrivati all’importante esito? Ancora parola al cattedratico: «I giovani ricercatori del gruppo “Food and Wine Biotechnology” hanno selezionato un cocktail di enzimi in grado di estrarre, in modo selettivo e sostenibile, i carotenoidi ancora protetti nell’involucro originario (cromoplasto) delle cellule del pomo maturo. Così custoditi, i pigmenti rosso-arancio conservano più a lungo il loro colore (intensità e nuance), oltre alla funzione provitaminica e all’attività antiossidante, con promettenti opportunità di riuso come coloranti alimentari».
 
I risultati preliminari della ricerca, condotta da Claudio Lombardelli (dottorando), Ilaria Benucci (assegnista di ricerca), Katia Liburdi (ricercatrice) e supervisionata da Marco Esti, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale (Food and Bioproducts Processing, 2020).
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