Santucci però spende parole di fuoco sul capogruppo di Forza Italia, Giulio Marini, che si è autosospeso dalla maggioranza e ha riconsegnato la delega ai rifiuti. E anche sul suo omologo meloniano, uscito dall’aula sul consuntivo «Si può avere torto o ragione – dice - ma andarsene dal consiglio o autosospendersi sono comportamenti inaccettabili. Soprattutto dispiace perché arrivano da chi ha più esperienza: danno il cattivo esempio ai neofiti. Nell’amministrazione che concepisco io sono biasimevoli, non giustificati neanche dalla migliore delle ragioni».
Si torna a bomba alla crisi. «Stiamo perdendo tempo, ci dicano cosa vogliono. Il sindaco vuole azzerare la giunta? Okay. A Marini e Buzzi non sta bene qualcosa? Ci spieghino il problema. Non leggo nel pensiero: se nessuno lo dice, non esiste. Io non ho posto problemi politici. Alle riunioni nessuno parla, va tutto bene madama la marchesa. E allora anche per me va tutto bene». Buzzi però qualcosa su queste colonne ha spiegato: sono usciti dopo l’intervento di Santucci sulla maggioranza granitica. «Lo poteva dire, non lo ha fatto».
Il capogruppo di FdI sostiene anche che sulla piscina, una volta chieste e ottenute le modifiche, poi la delibera va votata. «No, proprio no. Noi lunedì abbiamo detto al sindaco le cose che volevamo modificare per togliere tutti i dubbi sulla legittimità dell’atto. Si doveva far carico di vedere se farlo o meno. C’erano testimoni. Se le fanno la votiamo, se no gli abbiamo offerto un piano B: facciano una delibera di giunta. E pure un piano C: la votino in seconda convocazione. Nessuno di Fondazione protesterà. Per loro forse è motivo per stare o meno in maggioranza – conclude Santucci - per noi è una delibera come un’altra».
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