Crisi, Santucci: «Buzzi e Marini dicano qual è il problema. L'autosospensione? Biasimevole»

Crisi, Santucci: «Buzzi e Marini dicano qual è il problema. L'autosospensione? Biasimevole»
di Massimo Chiaravalli
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Lunedì 10 Agosto 2020, 06:49 - Ultimo aggiornamento: 21:34
«Se ci dicono qual è il problema ne parliamo. Perché alle riunioni va sempre tutto bene». Per il capogruppo di Fondazione, Gianmaria Santucci, il perché della crisi resta un mistero. Però Fratelli d’Italia dà la colpa al suo gruppo, Fondazione, e alla Lega, rei di aver creato un cortocircuito sulla piscina. «Ma se stiamo ancora aspettando le modifiche che avevamo chiesto».

Santucci però spende parole di fuoco sul capogruppo di Forza Italia, Giulio Marini, che si è autosospeso dalla maggioranza e ha riconsegnato la delega ai rifiuti. E anche sul suo omologo meloniano, uscito dall’aula sul consuntivo «Si può avere torto o ragione – dice - ma andarsene dal consiglio o autosospendersi sono comportamenti inaccettabili. Soprattutto dispiace perché arrivano da chi ha più esperienza: danno il cattivo esempio ai neofiti. Nell’amministrazione che concepisco io sono biasimevoli, non giustificati neanche dalla migliore delle ragioni».

Si torna a bomba alla crisi. «Stiamo perdendo tempo, ci dicano cosa vogliono. Il sindaco vuole azzerare la giunta? Okay. A Marini e Buzzi non sta bene qualcosa? Ci spieghino il problema. Non leggo nel pensiero: se nessuno lo dice, non esiste. Io non ho posto problemi politici. Alle riunioni nessuno parla, va tutto bene madama la marchesa. E allora anche per me va tutto bene». Buzzi però qualcosa su queste colonne ha spiegato: sono usciti dopo l’intervento di Santucci sulla maggioranza granitica. «Lo poteva dire, non lo ha fatto».

Il capogruppo di FdI sostiene anche che sulla piscina, una volta chieste e ottenute le modifiche, poi la delibera va votata. «No, proprio no. Noi lunedì abbiamo detto al sindaco le cose che volevamo modificare per togliere tutti i dubbi sulla legittimità dell’atto. Si doveva far carico di vedere se farlo o meno. C’erano testimoni. Se le fanno la votiamo, se no gli abbiamo offerto un piano B: facciano una delibera di giunta. E pure un piano C: la votino in seconda convocazione. Nessuno di Fondazione protesterà. Per loro forse è motivo per stare o meno in maggioranza – conclude Santucci - per noi è una delibera come un’altra».
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