Covid, crisi nera per le famiglie viterbesi. I numeri nel rapporto annuale dell'Emporio solidale

Covid, crisi nera per le famiglie viterbesi. I numeri nel rapporto annuale dell'Emporio solidale
di Luca Telli
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Lunedì 3 Maggio 2021, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 16:41

Dagli 80 nuclei del primo gennaio 2020 ai 154 di fine anno. Nei mesi più duri del lockdown, tra marzo e maggio durante la prima ondata, sono state 723 le famiglie assistite. Di queste il 65% sono italiane, il restante 35% straniere, ognuna delle quali con 2,82 figli a carico.

Sono i numeri del report annuale dell’Emporio solidale ‘I care’ di Santa Barbara. Dati preoccupanti che hanno generato nuove povertà e forme di precarietà soprattutto tra le famiglie italiane. Difficoltà parallelamente alle quali però è cresciuta anche la solidarietà. Raddoppiato, infatti, il numero delle donazioni di enti e privati. «Da Comune di Viterbo e Regione, nostri partner fondamentali, il sostegno più grande – spiega il presidente dell’emporio Domenico Arruzzolo - mentre altri importanti contributi sono pervenuti da piccole imprese, cooperative, associazioni di ogni genere, banche, alcune fondazioni e da moltissimi cittadini (per lo più a noi sconosciuti) che a titolo privato hanno sostenuto l’emporio in ogni modo ed a ogni livello con donazioni di viveri e aiuti economici. Una grande corsa alla solidarietà per chi in questo momento così difficile è rimasto indietro».

L’emporio ha dato assistenza a 360 gradi. «La situazione è drammatica e gli effetti destinati a durare ancora a lungo, nei prossimi mesi ci aspettiamo un ulteriore peggioramento. La grande generosità dei cittadini viterbesi però ci ha permesso di aiutare ulteriori 602 famiglie per un totale complessivo di 1726 persone», aggiunge Arruzzolo.

Oltre ai beni di prima necessità come alimentari e prodotti per l’igiene personale e della casa, le famiglie hanno ricevuto anche pannolini per bambini, giocattoli, libri, zaini e materiale scolastico per la scuola dell’obbligo. «I volontari hanno fatto un lavoro enorme», continua Arruzzolo. 35 quelli permanenti impiegati tra gestione e organizzazione del market, stoccaggio delle merci, accoglienza delle famiglie a aggiornamento del database, ai quali vanno aggiunti 2 dipendenti (coordinatore attività/servizi, collaboratore servizi vari e igiene) e 2 volontari del servizio civile universale.

«Hanno lavorato per aiutare le famiglie che chiedevano aiuto, andando di casa in casa durante il lockdown per portare viveri e medicinali oltre al conforto morale – continua -.

Fondamentale, per raggiungere tutte quelle persone non in grado di arrivare fisicamente all’emporio, anche la collaborazione con l’Associazione di Protezione Civile FAVL e l’accordo siglato con l’Associazione Angeli in Moto».

Ma l’impegno dell’emporio non si ferma qui. Nell’ultimo anno sono stati attivati diversi accordi con associazioni sportive dilettantistiche del luogo (calcio, pallacanestro, danza, nuoto e karate) per consentire a 22 ragazzi e ragazze di svolgere gratuitamente attività sportiva.

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