Prima è toccata alla residenza sanitaria assistenziale Myosotis di Bomarzo con alcuni contagiati tra ospiti e dipendenti. Adesso è la volta della casa di cura Villa Rosa a Viterbo, dove la Asl ha scoperto un focolaio a seguito della positività di un malato trasportato a Belcolle.
Se da un lato il rischio che il contagio si allarghi ad altri assistiti all’interno delle strutture è alto, anche per l’elevata trasmissibilità di Omicron, dall’altro la maggioranza presenta solo sintomi lievi. Fatto sta che il virus dimostra di non essere ancora debellato, nella Tuscia come nel resto d’Italia. Nulla a che fare coi mesi scorsi, certo. Ma la soglia d’attenzione dei sanitari resta alta.
Il bollettino di ieri conferma il trend: 162 nuovi casi, 191 guariti e due morti. Gli ultimi referti di positività sono concentrati nei seguenti comuni: 42 a Viterbo, 16 a Vetralla, 12 a Tuscania, 9 a Sutri, 8 a Blera, 7 ad Acquapendente, 6 a Montefiascone e Vitorchiano, 5 a Capranica, Soriano nel Cimino e Vignanello, 4 a Tarquinia, 3 a Bagnoregio, Bassano Romano, Bomarzo, Montalto di Castro, Orte e Vasanello, 2 a Civitella d’Agliano, Ronciglione, San Lorenzo Nuovo e Valentano, uno rispettivamente a Canino, Castel Sant’Elia, Castiglione in Teverina, Corchiano, Faleria, Graffignano, Grotte di Castro, Monte Romano, Nepi, Vallerano e Vejano.
Degli ultimi casi, tre hanno subito avuto bisogno di un ricovero in ospedale.
Ieri, infine, la conta dei morti dal’inizio della pandemia è salita a 573: non ce l’hanno fatta una 88enne di Bomarzo e una 81enne residente a Montefiascone, entrambe ricoverate all’ospedale di Belcolle.