Covid19, assalto ai servizi sociali. Sberna: «Richieste a +25%, in bilancio un fondo welfare»

L'assessore Sberna
di Massimo Chiaravalli
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Sabato 20 Giugno 2020, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 13:56

«Aumentano le famiglie che chiedono cibo: in due mesi 170 richieste». L'allarme della Caritas«I numeri riportati dalla Caritas sono importanti, ma quelli che stanno trattando i servizi sociali sono ancora più pesanti». Il Covid-19 continua a colpire duro anche chi non è stato infettato. Per questo l’assessore Antonella Sberna sta lavorando in sinergia con tutto il terzo settore, compresa la Caritas. E si sta battendo anche in vista del prossimo bilancio «affinché le risorse siano potenziate».

Luca Zoncheddu, responsabile della Caritas diocesana, ha parlato di «uno schiacciamento verso la povertà di persone che prima, invece, non avevano bisogno di aiuto». Sberna concorda. «Siamo a più 25 per cento di persone che si rivolgono a noi, rispetto a prima della pandemia. Un numero che, se diventasse strutturale, potrebbe diventare un problema. Come amministrazione – dice - stiamo lavorando anche a livello distrettuale, non solo su Viterbo. Quindi possiamo dire con certezza che stiamo trattando numeri molto alti. Gli accessi ai servizi sociali e le necessità di chi si rivolge a noi riguardano non solo la questione alimentare, ma anche altre necessità di vita: la mancanza di lavoro, i servizi, le utenze».

La giunta sta iniziando a ragionare sul prossimo bilancio, che sarà uno snodo fondamentale sotto questo punto di vista. La maggioranza ha approvato un ordine del giorno per l’istituzione di un fondo del welfare, in cui però non sono indicate le cifre. «Nell’interesse della città ci siamo presi questo impegno: non è la risposta dell’assessore, è la risposta dell’amministrazione a chi ha bisogno. Mi sto battendo su tutti i fronti affinché le risorse siano potenziate per far fronte a tutte le esigenze sopraggiunte e non previste» a causa del coronavirus.

Per il resto, questo è il quadro della situazione. «Durante l’emergenza – continua - abbiamo speso i 700 mila euro di aiuti alimentari, poi a giorni partiranno le procedure per il progetto sulle povertà estreme, grazie a un finanziamento da 150 mila euro: prevede diverse azioni a sostegno dei cittadini». Tutto a sostegno di quanti finora non avevano bisogno del servizio sociale e ora invece ne hanno. «Occorre fare rete: con la Caritas c’è un dialogo, come con tutti gli attori del terzo settore, dalla Croce rossa alla protezione civile, fino all’emporio solidale».

C’è quindi il tavolo della solidarietà. «Un paio di settimane fa abbiamo incardinato il nuovo comitato istituzionale del distretto: la prima azione è stata fare un avviso per la costituzione dei tavoli tematici. Mettiamo insieme tutti i soggetti per la programmazione delle risorse nell’intero distretto. Per fare fronte, come dice Zoncheddu - conclude Sberna - a qualcosa che nessuno avrebbe potuto mai neanche immaginare».

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