«Ho letto con attenzione l’ordinanza del ministro Speranza di ieri 20 marzo - dice il sindaco - un provvedimento emanato, secondo il ministro della salute, per limitare l’attività fisica negli spazi pubblici». Non lo approva per niente. «Leggendo il testo - continua - ci si rende conto che l’ordinanza non mette alcun limite all’attività fisica. O meglio, da una parte preclude l’attività ludica all’aperto, dall’altra, cambiando soltanto i termini e chiamandola “attività motoria”, la autorizza, aggiungendo un generico “in prossimità della propria abitazione”».
Troppo vago, per il sindaco, che lo boccia. «Pensiamo solo se tutti quelli che decidono di andare a correre lo facessero nello stesso quartiere, nelle vicinanze della propria abitazione. Ritengo questa disposizione ministeriale confusa, approssimativa e persino peggiorativa rispetto alla precedente situazione: in uno spazio più ristretto potrebbero aggregarsi molte persone. Ricordo che l’ordinanza del sindaco è quella vigente su tutto il territorio comunale».
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