Ieri Prefettura, Provincia, Comuni del Viterbese e Asl hanno avuto un incontro convocato dal prefetto Giovanni Bruno, alla presenza dei 60 sindaci della provincia e della task force attivata dalla Asl di Viterbo per la gestione di tutti gli aspetti sanitari relativi al Coronavirus.
L'obiettivo era quello i condividere i protocolli ministeriali e regionali che vengono applicati, da oltre due mesi, anche nella provincia viterbese «con l’obiettivo di monitorare lo stato di salute della nostra popolazione e di gestire ogni forma di criticità legata a questa patologia».
Come sottolineato nell'incontro, a oggi nessun caso di coronavirus è stato registrato nella Tuscia. Accogliendo l’indicazione del prefetto, tutti i rappresentanti delle amministrazioni locali hanno condiviso «la necessità di una condotta unitaria, nel rispetto della normativa di riferimento. Per rassicurare l’opinione pubblica, infatti, è necessario garantire risposte coerenti e univoche su tutto il territorio, attraverso uno sforzo sinergico che, in un tavolo costantemente operativo, coordinato dalla Prefettura, possa creare un canale di comunicazione diretta»
A tal riguardo, la Asl di Viterbo ha attivato un numero telefonico dedicato che i sindaci potranno utilizzare per sottoporre all’attenzione dei clinici i casi di criticità, meritevoli di approfondimento e, di eventuale, pronta presa in carico. Sul fronte della comunicazione ai cittadini, a partire da oggi «tutte le Amministrazioni locali hanno iniziato a diffondere in maniera capillare il decalogo della Regione Lazio con i comportamenti da adottare per prevenire il contagio da Coronavirus e con il nuovo riferimento telefonico regionale, il numero verde 800 118 800, che, insieme al 1500, può fornire tutte le informazioni e rispondere alle domande relative a questa patologia».
Non è mancato un «forte appello alla cittadinanza» a non condividere fake news, a verificare che le fonti siano autorevoli, come ministero della Salute e Regione Lazio, e a «usare correttamente i social, affinché non si generi nessuna forma di allarme, a oggi, ingiustificata».
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