Continua l'epopea del sintetico al Pilastro: lavori non prima del 15 aprile. "Procedura corretta"

Continua l'epopea del sintetico al Pilastro
di Marco Gobattoni
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Giovedì 21 Febbraio 2019, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 17:40
Come una Araba Fenice che non riesce a rinascere, o meglio a nascere. Il romanzo del sintetico al Pilastro, sta assumendo i contorni delle soap opera sudamericane: puntate infinite e scene che si ripetono senza mai scrivere un finale. In realtà in questo caso si tratterebbe di scrivere l’inizio: la partenza di quei benedetti lavori che dovrebbero portare alla nascita del primo terreno in sintetico della città, dove la Viterbese intende stabilire il proprio quartier generale, fissato oggi nella Grotte di Castro del patron Piero Camilli.

E proprio Camilli domenica scorsa, attraverso i microfoni della trasmissione Diretta Sport, è partito un’altra volta all’attacco lancia in resta dell’amministrazione comunale. “Sono una manica di incapaci: sono due anni che attendiamo il sintetico ma da mesi non sento più nessuno”, ha detto con la proverbiale carica comunicativa il presidente della Viterbese.

Ma come stanno realmente le cose? Per ricostruire l’epopea del sintetico bisogna partire dal novembre 2017: sotto la giunta guidata da Leonardo Michelini, il Comune stanzia 500 mila euro per i lavori di ammodernamento dell’impianto Vincenzo Rossi: l’amministrazione accende un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti a tassi vantaggiosi ed inizia il percorso che dovrà portare all’assegnazione dei lavori. Assegnazione che segue un crono programma ben preciso, ma che porta ad inevitabili ritardi: si parte con una preselezione delle ditte che ruba tempo prezioso; alla fine al bando partecipano più di venti aziende con le pastoie procedurali che bruciano settimane. Nel frattempo il Comune cambia coloro politico, ma questo non dovrebbe frenare il progetto e invece lo fa: da maggio ad ottobre i tecnici visualizzano il progetto e si arriva al 15 novembre, quando vengono assegnati provvisoriamente i lavori alla ditta Venturelli di Forlì che ottiene il miglior punteggio tecnico-economico. Successivamente si prosegue con la richiesta delle cosiddette pagine giustificative dove la ditta vincitrice è tenuta a fornire i singoli costi di materiali e manodopera utilizzate nei lavori. La Venturelli fornisce le carte tramite posta certificata lo scorso 1 febbraio, ma ad oggi ancora non è stata espletata l’assegnazione definitiva.
Tutto questo come detto ha avuto ripercussioni pesanti sul percorso che dovrà portare all’inizio dei lavori senza contare che dopo l’assegnazione definitiva, le ditte perdenti, avranno sessanta giorni per inoltrare ricorso al Tar. Lunedì prossimo potrebbe essere il giorno giusto per l’assegnazione finale, ma comunque sia i lavori non potranno partire prima del 15 aprile. “La procedura burocratica è questa e il Comune la sta seguendo alla lettera – spiega il consigliere comunale Giulio Marini – secondo me qualche errore nel percorso è stato fatto tipo la preselezione delle aziende che non ha portato alla scrematura delle stesse. Nessuno – prosegue l’ex sindaco – vuole ritardare i lavori: anzi da parte dell’amministrazione c’è la volontà di accelerare”. Il prossimo 10 aprile verrà consegnato il nuovo sintetico a Ronciglione: a Viterbo l’epopea in salsa sudamericana prosegue.
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