Consiglio ammucchiata, l'opposizione contro la presidente Chiatti: «Nella convocazione si dice il falso»

Consiglio ammucchiata, l'opposizione contro la presidente Chiatti: «Nella convocazione si dice il falso»
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 4 Dicembre 2022, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 19:53

«Ci sfidano e deridono i diritti dell’opposizione». Oppure: «Ci porti il verbale della capigruppo dove ne avremmo parlato». Ancora: «A chi giova alzare lo scontro?». Il copyright è rispettivamente dei capigruppo Laura Allegrini (FdI), Claudio Ubertini (Lega) e Alvaro Ricci (Pd). Il tema è il consiglio straordinario di martedì, dove la presidente Letizia Chiatti ha accorpato - «sentita la capigruppo» - rifiuti, patrimonio, caro energia e Pnrr».

Le reazioni non sono delle più felici. «Non si era mai verificato - dice Allegrini – è stravagante e inaccettabile. Non è certo comprimendo o reprimendo la discussione che si risolvono i problemi della città. L’opposizione andrebbe ringraziata per aver sollevato questioni fondamentali, ma se era inaccettabile e incomprensibile l’atteggiamento della maggioranza sulla diserzione del consiglio sul patrimonio, lo è ancor più questa presa di posizione. Sembra una presa in giro, come sfidare e deridere i diritti dell’opposizione. Non può essere tollerato, decideremo cosa fare».

Una frattura totale sottolineata anche da Ubertini: «Mi pare difficile che argomenti di quella importanza si possano risolvere in tre ore.

Questo atteggiamento - spiega - non li porta lontano, con il continuo scontro alla fine rischiano di farsi male, perché le maggiori responsabilità sono sempre di chi governa». E quindi «se pensano di fare cinque anni così se ne assumeranno al responsabilità e ne pagheranno le conseguenze. Se la presidente vuole fare io sono io e voi non siete niente, alla marchese del Grillo, ne trarremo anche noi le conseguenze. Peraltro dice cose false sulla convocazione: nella capigruppo non si è parlato di calendarizzare questi consigli straordinari. Ci porti il verbale».

Un punto su cui insiste Ricci: «Ë un’accozzaglia, i capigruppo non sono stati sentiti. Mi stupisce l’atteggiamento della presidente, che non favorisce un sereno confronto. Pensare di affrontare in una sola seduta quattro argomenti di quella portata è illusorio». Non finisce qui. «Se vogliono buttarla in caciara non ci arrendiamo, questa maggioranza non riconosce il suolo della minoranza. Peraltro sono due mesi che abbiamo chiesto la discussione sui derivati: mi è stato negato l’accesso agli atti perché sarebbe stata esaudita con un consiglio. Non abbiamo avuto nessuno dei due. La presidente è di garanzia o di maggioranza? Ho dei dubbi».

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