Il team di esperti provenienti dalle università La Sapienza e Tor Vergata di Roma, da quella di Firenze, nonché dall’ateneo inglese di York anche da Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha studiato il sito noto come “Bucobello”. Si tratta di uno studio multidisciplinare di un sito fossilifero situato nel distretto vulcanico Vulsino, che evidenzia i peculiari fattori geologici che hanno contribuito all'origine e alla conservazione di “un eccezionale sito che testimonia la prima frequentazione umana in questa regione”. Qui “l'analisi dei resti rivela sia le tracce di masticazione dei carnivori, sia i segni degli strumenti a percussione impiegati dagli umani (Homo heidelbergensis) per macellare le carcasse. Dall’esame dei reperti litici rinvenuti – anticipano gli esperti - è lecito ipotizzare che il flusso vulcanoclastico abbia coinvolto un’area di attività umana che includeva la caccia e la macellazione”.
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