#Riapriamo La Rodari”. E’ partita attraverso questo hastag sui social da qualche giorno a Civita Castellana la protesta di un gruppo di genitori degli alunni che dovrebbero frequentare la scuola elementare Gianni Rodari di via Salvatore Allende. Invece a causa dei lavori di ristrutturazione, di messa in sicurezza e consolidamento che va avanti a singhiozzo da quasi dieci anni, i ragazzi sono stati dirottati in altre strutture.
Circa 150 frequentano le lezioni nei locali dell’ex Pretura e 50 sono ospiti della scuola del centro storico della XXV Aprile in via Gramsci. Quest’ultimi quasi tutti residenti nel quartiere San Giovanni sono quelli che hanno i maggiori disagi, poiché ogni mattina devono attraversare la città per andare a scuola. Di una a eventuale ripresa dei lavori per ora non c’è traccia e questo è uno dei motivi che sta portando ad una diminuzione delle iscrizioni al primo anno.
E’ cosi è scattata l’iniziativa delle famiglie che hanno deciso di sollecitare l’amministrazione comunale a riprendere i lavori che da qualche mese sono di nuovo interrotti. “E’ come ricevere un pugno nello stomaco -dice Franca Crestoni una del gruppo dei familiari-, vedere questa scuola e il suo splendido giardino abbandonati nel degrado più totale fa male.
Quella della Rodari è una storia contorta. L’edificio venne sgomberato per delle infiltrazioni di acqua e da li è iniziato il calvario per le famiglie e gli alunni, mentre si sono succedute tre amministrazioni. L’assessore ai lavori pubblici Carlo Angeletti ha intercettato i malumori. “Si tratta di una eredità che ci siamo trovati a gestire – ha spiegato - e ora che è terminato il primo stralcio del lavori, appena approvato il bilancio partiremo con il secondo. La previsione è quella di riaprire la scuola entro il 2022 se non ci saranno altri nodi da sciogliere”.