Civita Castellana, impianto riciclo rifiuti, la politica non decide: «Rinvio a dopo il voto»

Civita Castellana, impianto riciclo rifiuti, la politica non decide: «Rinvio a dopo il voto»
di Ugo Baldi
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Mercoledì 26 Agosto 2020, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 15:00
Suona di nuovo il campanello d'allarme sulla possibile realizzazione di un megaimpianto di riciclo dei rifiuti a Civita Castellana, in località Sassacci. A (ri)sollevare quella che appare una preoccupazione per i cittadini, su un tema che infuocherà la campagna elettorale, è stato Famiano Crucianelli, il presidente del Bio-distretto che comprende tredici comuni tra la bassa Tuscia e l'area dei Cimini, oltre a rappresentare molte aziende agricole biologiche.

«Per il prossimo 7 settembre ha detto Crucianelli (nella foto) - è stata convocata in Regione la seduta conclusiva della conferenza dei servizi sulla realizzazione di impianto di recupero per rifiuti non pericolosi, da realizzarsi nel comune di Civita Castellana. E' singolare, e molto grave, che si possa decidere una cosa così importante per il futuro di quel territorio, ad appena dieci giorni da quel voto anticipato che darà alla città un nuovo consiglio comunale. In questo modo si espropria il diritto dei cittadini, e della politica, di esprimersi su una questione di grande rilievo».

Oltre al comune di Civita, dovranno esprimersi sul progetto anche quelli di Gallese, Corchiano e Magliano Sabina; i primi due l'hanno già bocciato, il terzo sta per farlo. L'ex parlamentare Crucianelli ha ricordato alla Regione che il tema dell'ambiente, fiore all'occhiello del Bio-distretto, è stato quello che ha portato alla crisi dell'amministraazione Caprioli, da cui ilvoto anticipato per le comunali.

«Ecco perché è un grave errore non rimandare ha proseguito - anche alla luce della discussione, dei fatti e della crisi che ha travolto il comune di Civita Castellana proprio su queste problematiche. Che sono collegate all'apertura di nuove cave, allo smaltimento e al trattamento dei rifiuti: non si può ignorare una necessaria partecipazione democratica. Non far pronunciare i cittadini su una questione cosi importante, non è corretto. Ecco perché chiedo di rinviare di uno o due mesi la conferenza». Una decisione che sarebbe una prova «di saggezza e equilibrio» e che a chiederla dovrebbe essere «proprio il commissario prefettizio».

C'è quindi un appello alla classe politica locale, che da oggi inizierà a sparare ricette a raffica per trovare una via d'uscita dallo scottante argomento. Rifondazione comunista, Fratelli d'Italia e Pd hanno indossato la corazza e messo sul chi va là i propri iscritti e candidati, per prepararli a mettere in piedi una battaglia: «Sarebbe bene che i partiti li ha stimolati Crucianelli - facessero sentire con chiarezza e forza la propria voce e opinione. Non è accettabile che questioni fondamentali che saranno al centro della campagna elettorale, siano fatte scomparire dal tavolo e siano risolte da una burocrazia che risponde solo a se stessa e a interessi che non raramente sono in evidente contrasto con gli orientamenti democratici dei cittadini».
 
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