Se le alluvioni ed esondazioni in Emilia-Romagna hanno sconvolto un'intera comunità, hanno messo in evidenza ancora una volta il lavoro dei volontari della Croce rossa. Tra questi c'è Emiliano De Rinaldis di Civita Castellana, ceramista, di 34 anni, sposato, operatore della Cri locale, che ha maturato esperienze in occasione dei terremoti di L'Aquila, Amatrice e Carpi.
Per una settimana ha tolto la tuta da operaio e indossato quella di soccorritore per aiutare i residenti nella zona di Forlì utilizzando i benefici di legge che prevedono il distacco dei volontari dal lavoro.
Ha il brevetto di autista soccorritore, operatore sala operativa e di emergenza.«Insieme a colleghi di Roma e Milano abbiamo dato supporto ad altri operatori per portare in salvo persone in difficoltà racconta è stata anche un'esperienza che resterà impressa nella mia memoria come le altre. E' stato un lavoro duro però anche i romagnoli hanno reagito bene, nonostante le difficoltà del momento, con grande dignità e determinazione ci hanno sostenuto nel nostro compito che a volte è complicato.
Nell'emergenza si è trasformato anche in un uomo della protezione civile. «In quei momenti non c'è un ruolo definito, occorre mettersi a disposizione della persone e della comunità e per questo ho aiutato con altri colleghi a pulire le case dal fango e togliere i detriti e spostare le auto oramai fiori uso». Tanti gli hanno chiesto il perché di questo suo altruismo. «Me lo chiede il cuore, che mi spinge a fare questo. Mi ripagano gli abbracci e i sorrisi e anche una stretta di mano delle persone uscite da momenti complicati»
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