La deposizione della corona d'alloro al monumento dei caduti in Africa di via Masci a Civita Castellana per festeggiare il 2 giugno finirà sul tavolo del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. L'iniziativa è del senatore del Pd, Bruno Astorre che è anche segretario regionale del partito e si aggiunge alle proteste dell'Anpi, dei partiti di centro sinistra, sindacati e associazioni culturali che hanno contestato l'iniziativa firmata dalla Giunta guidata da Luca Giampieri e informato il Prefetto.
Civita Castellana: Festa della Repubblica? No, del Re. Partiti e sindacati dal Prefetto
«Presenterò un'interrogazione su quanto accaduto il 2 giugno a Civita Castellana - ha annunciato Astorre - : è un fatto grave celebrare il periodo della monarchia mentre tutta Italia festeggiava la Repubblica. Purtroppo però questa amministrazione non è nuova a scelte che definire discutibili sarebbe poco. Questa, infatti, non è la prima volta che il Comune sembra mettere al primo posto l'ideologia. Ora però basta, bisogna far luce su questa vicenda».
L'amministrazione comunale e i partiti del centro destra (FdI, Lega e FI) che la sostengono, hanno scelto la via del silenzio. Anche se qualcuno a microfoni spenti ha detto che «sarebbe stato meglio individuare un altro monumento per evitare lo scontro politico». «Visto che il sindaco non parla - hanno detto i consiglieri comunali Brunelli e Cavalieri - presenteremo una interrogazione con risposta scritta».
L'Anpi era stata profetica. «Già due giorni prima - dice il presidente Ettore Muffo - avevamo scritto un comunicato in cui esprimevamo la nostra contrarietà, perché quel monumento non aveva nessuna attinenza con la festa della Repubblica.
Che il monumento di via Minolfo Masci, con la festa della Repubblica abbia poco a che fare, lo confermano anche gli storici locali. «Si tratta di una stele dedicata ai caduti della battaglia di Adua nella guerra d'Abissinia del 1896 - ha spiegato Arnaldo Ricci - come è riportato sullo stesso monumento, in cui persero la vita tre ragazzi civitonici (Domenico Cassani, Pietro Mancini e Luigi Rossi) e realizzato qualche anno dopo. In Italia ne sono stati costruiti altri dello stesso stile per ricordare quell'evento bellico».