Fuga dall'Ucraina, primi arrivi a Civita Castellana. «Un incubo: 50 km a piedi»

Fuga dall'Ucraina, primi arrivi a Civita Castellana. «Un incubo: 50 km a piedi»
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Mercoledì 2 Marzo 2022, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 10:18

Primi arrivi di ucraini in fuga dalla guerra nel Viterbese. Ieri la figlioccia di Vittorio Dittati, un pensionato di Civita Castellana, è arrivata in Italia. Solomia, di 24 anni e la sua figlia Vittoria di 4, sono partite giorni fa da Chervonohrad, poco a nord di Leopoli, da oggi saranno a Civita Castellana.

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A ospitarle sarà lo stesso Dittati, che le ha accolte a Roma dopo un viaggio di oltre 2.000 chilometri in auto.A raccogliere la coppia è stato il nipote di Vittorio, Simone Bonino di Civita Castellana ma che è residente a Milano.

Lui si è sobbarcato oltre 4.000 chilometri per andare a raggiungere le due al confine tra Polonia e Ucraina, prenderle a bordo e tornare in Italia.«Solomia e sua figlia racconta Dittati hanno camminato per oltre cinquanta chilometri a piedi. Due giorni in pratica, sempre con la paura e hanno dormito dentro un pulmino per una notte. Ora verranno a Civita, che conoscono bene, visto che ogni estate, da dopo il disastro di Chernobyl quando era bambina, è mia ospite.

La situazione, mi dice lei, laggiù è drammatica: hanno avuto molta paura.

La ragazza è scioccata, non vede l'ora di dormire per qualche ora di seguito, dopo tanta apprensione. C'è voluto una grande coraggio da parte di mio nipote Simone, che si è messo subito in viaggio appena ha capito che la situazione stava per precipitare».Un altro nucleo familiare di profughi ucraini è arrivato ieri sempre a Civita. Si tratta di cinque persone e si sono già messi in moto gli uffici dei servizi sociali del Comune, diretti dell'assessore Carlo Angeletti, che hanno trovato un alloggio provvisorio in una casa famiglia.«Ci stanno arrivando anche altre richieste ha detto il sindaco Luca Giampieri - dopo che sono stato contattato anche dal sindaco di un paese ucraino, per accogliere altre persone provenienti dal suo paese. Ci stiamo attivando con i nostri uffici e le associazioni di volontariato, per dare loro la massima accoglienza».

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