E’ ripresa la trattativa tra Confindustria ceramica e le segreterie nazionali di Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil per il contratto collettivo della ceramica, che nel distretto industriale di Civita Castellana interessa oltre 2500 dipendenti dei comparti articoli sanitari e stoviglierie.
La contrattazione si era interrotta a causa della pandemia a febbraio ed è ripresa con la convocazione dell’altro giorno. Il prossimo incontro è stato fissato a Roma per il 29 ottobre, data in cui è prevista un’accelerazione per rispondere alle richieste dei lavoratori.
«Nel corso della riunione – ha detto Roberto Marchetti, segretario generale Femca Cisl di Viterbo - sono stati affrontati i temi e le richieste poste nella piattaforma unitaria, relative ai capitoli relazioni industriali, welfare contrattuale, professionalità, appalti, salute e sicurezza, riconoscimento del lavoro disagiato, categoria protette, occupazione e salario».
Su quest’ultimo aspetto non ci sono stati passi in avanti e sul tavolo resta, per ora, la controfferta di 105 euro di Confindustria per un livello medio; quella iniziale dei sindacati di categoria era di 125 in tre anni.
«Da parte sindacale – ha concluso Marchetti - c’è tutta la volontà di chiudere questa trattativa, perché i tempi a causa del Covid si sono allungati. Molti ceramisti hanno fatto i conti con la cassa integrazione e si aspettano un recupero salariale. Le nostre richieste, sia normative e sia economiche possono essere accolte perché sono condivisibili. Poi siamo sempre in attesa di conoscere le intenzioni del Governo sul riconoscimento del lavoro usurante nella categoria del ceramisti»