Civita Castellana, cave e rifiuti: imbarazzo e divisioni in Comune

Civita Castellana, cave e rifiuti: imbarazzo e divisioni in Comune
di Ugo Baldi
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Venerdì 1 Maggio 2020, 18:19 - Ultimo aggiornamento: 19:37

Rifiuti, no grazie. Sull’arrivo di una valanga di scarti di immondizia, sotto forma di inerti e via dicendo, a Civita Castellana le associazioni territoriali e ambientali hanno alzato subito il muro di sbarramento. A livello politico è schizzata in alto la tensione all’interno della maggioranza di centro destra, dopo la richiesta del Pd, Rifondazione e Forza Italia, che ha invitato il sindaco Franco Caprioli a chiarire come vuol gestire la situazione.

In particolare, le sette domande presentate alla Regione Lazio in cui si parla della realizzazione d’impianti di smaltimento e recuperi di cave dismesse. L’amministrazione, per metterci una prima pezza, ha deciso una convocazione lampo - fissata per il 7 maggio prossimo - della commissione ambiente; in cui si parlerà futuro della Sate (azienda per la raccolta dei rifiuti) e del tema sollevato dalla minoranza.

La mattinata all’interno del palazzo comunale è stata comunque turbolenta e carica di tensione: il confronto tra Lega e sindaco si è chiuso tra urla, parole e senza un nulla di fatto, con le dimissioni dell’assessore Carlo Angeletti sempre nell’aria. La tregua finirà lunedì.
L’opposizione che ha lanciato il sasso si aspettava un segnale da parte del primo cittadino, che non è arrivato. «Incredibile e ingiustificato il silenzio di Caprioli», hanno detto Brunelli (Pd), Cavalieri (Rc) e Parroccini (FI).
Sulle barricate anche il Comitato Tevere Falisco, che ha sede nella frazione di Borghetto, dove è rispuntato fuori un vecchio progetto di ripristino di una cava. Due aziende agricole biologiche del territorio, sull’argomento come prima mossa hanno dato mandato all’avvocato Vanessa Ranieri - che da sempre si occupa di temi ambientali anche a livello nazionale - di verificare lo stato dell’arte. Una prima iniziativa è stata quella di chiedere immediatamente l’accesso agli atti presenti in Comune.
LEGAMBIENTE DOMANDA Anche Il vice presidente di Legambiente lago di Vico, Umberto Cinalli, è intervenuto sulla vicenda: «Il sindaco di Civita – ha detto – deve avere una vocazione precisa per il territorio e scegliere se mantenere la servitù, oppure di riqualificare l’ambiente con metodi sostenibili, credibili e naturali».

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