Crollano gli spettatori nei cinema della Tuscia, nel primo semestre dell'anno il tonfo è quasi del 30%. A diminuire non sono solo i fruitori saltuari ma, dato che preoccupa di più, anche i regolari. «Adesso speriamo nell'autunno spiega Francesco Ferretti, gestore del CineTuscia Village di Vitorchiano -. Certo è questi due anni stanno mettendo a rischio la tenuta delle imprese. Se la bolletta dell'energia continuerà a salire e non si tornerà al tavolo a parlare di ristori economici per molti la chiusura sarà più di uno spettro».
Una crisi feroce quella che tocca il grande schermo che, spiega Ferretti, ha più di qualche responsabile: «I motivi che hanno allontanato il pubblico della sale nel 2022 sono in parte legati alla pandemia: qualcuno si è tenuto alla larga per paura di contrarre il virus, altri per via delle restrizioni e del rigido protocollo sanitario al quale alle strutture sono state soggette».
Ma non finisce qui: «C'è anche un problema di distribuzione. Titoli di richiamo sono usciti con il contagocce, questo significa che solo occasionalmente siamo riusciti a lavorare ad un ritmo sostenuto con un'alta affluenza. Ora inizieranno a uscire i titoli in mostra al Festival di Venezia, potrebbe essere un buon trampolino in vista dei mesi invernali e autunnali, da tradizione i migliori per i cinema».
Con la spada di Damocle degli aumenti dell'elettricità che pende sopra la testa, per il quale Ferretti invita a considerare la possibilità di una nuova linea di ristori a più livelli. «Il problema è serio e va affrontato con la massima velocità. I gestori dei cinema, come ogni altra azienda che offre intrattenimento, hanno le mani legate. Mi spiego: un ulteriore ritocco al prezzo dei biglietti non è pensabile, d'altra parte però i costi fissi aumentano a dismisura e coprire le spese non è facile. La pandemia e quasi un anno di chiusura pressoché totale ci hanno tagliato le gambe, ora quest'altro terremoto: un film horror a cui non manca proprio niente».