Per la ceramica si torna a parlare di contratto integrativo. I sindacati di categoria, per il 2022, in agenda hanno messo la riapertura della trattativa del contratto integrativo di lavoro, firmato nel 2004 e scaduto nel 2007.
Filctem Cgil, Femca Cisl insieme alla Fialc Cisal stanno lavorando da alcuni mesi sulla bozza da presentare a Unindustria ceramica. In prima battuta saranno interessate, a questo eventuale accordo, le aziende del distretto industriale della ceramica di Civita Castellana che hanno oltre 100 dipendenti: attualmente sono otto. Successivamente tutte le altre aziende potranno applicare l'accordo, per un totale di quasi 2300 ceramisti. La lunga vacanza contrattuale è stata causata dalla crisi del settore scoppiata nel 2008, che è andata avanti per alcuni anni. Un timido tentativo si era fatto nel 2010, ma si era subito interrotto.
A questo va aggiunto il freno imposto dalle due trattive per rinnovo del contratto nazionale del settore che nel frattempo sono state messe in piedi e concluse. «A questo punto poiché non ci sono più ostacoli dice il segretario generale della Filctem Cgil, Mauro Vaccarotti- crediamo che sia arrivato il momento di confrontarci, con i rappresentanti delle imprese.
Stesso orientamento per la Femca-Cisl: «Lo stato di salute delle imprese del distretto è buono ha spiegato il segretario provinciale Fabrizio Mastrogiovanni insieme a Filctem e Cisal siamo pronti a metterci intorno ad un tavolo e aprire la discussione per dare un giusto riconoscimento a chi si è impegnato in questi anni».I temi più importanti che si andranno a trattare sono cinque: l'orario di lavoro, una parte del salario accessorio, le relazioni industriali, l'ambiente di lavoro e la sicurezza. Tutti gli altri paragrafi preesistenti sono stati assorbiti dal contratto nazionali.