Centro storico sporco e trascurato, turisti in fuga

Centro storico sporco e trascurato, turisti in fuga
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Martedì 1 Ottobre 2019, 09:52 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 11:31
«Il calo è almeno del 30 per cento. Ormai i turisti a Viterbo preferiscono la zona nord della provincia». Loretta Scarino è una storica guida turistica del capoluogo. Da ormai 20 anni accompagna i gruppi di visitatori alla scoperta della città dei Papi «che denuncia sta perdendo il suo appeal». Negli ultimi 4-5 anni, stando alla sua testimonianza, le prenotazioni continuano a diminuire e i flussi si spostano su Civita di Bagnoregio.

«La verità è che chi visita la città che muore spesso la abbina a Orvieto, ma anche a realtà più piccole come Bolsena. Chi invece non rinuncia a Viterbo poi nota la differenza: la città è sprofondata nel degrado e non si fa nulla per risollevarla», accusa. La prova del nove sarebbe stata anche durante Santa Rosa: «Ho sentito anche diverse colleghe e tutte abbiamo riscontrato che quest'anno non c'erano gruppi di turisti che, con l'occasione del Trasporto, cercassero un servizio guida. In passato era la norma accompagnare i visitatori arrivati per la sera del 3 settembre
e che ne approfittavano per un tour cittadino», continua.

Se per anni le accoppiate vincenti comprendevano sempre il capoluogo, abbinato poi a Bomarzo o Villa Lante, ora Civita di Bagnoregio sta fagocitando i flussi, concentrandoli lontano da Viterbo che, nel frattempo, non ha saputo valorizzare i suoi punti di forza.

«Anzi, spesso quando portiamo in giro i gruppi ci vergogniamo di come sia ridotta la città». La prima pecca lamentata è l'assenza di un parcheggio per i bus turistici. «Utilizziamo il Sacrario ma ufficialmente non c'è un'area di sosta ad hoc. Poi, ci sono i bagni che rispettano lo stesso orario di apertura dell'ufficio turistico: chiuso questo, non è possibile utilizzarli», continua Scarino.

Una volta iniziato il tour, il giudizio è unanime: «Tutti - testimonia - concordano su quanto Viterbo sia bella ma, purtroppo, trasandata. A piazza del Plebiscito il cortile del Comune è invaso dal guano dei piccioni, lo stesso vale per le scale. Escrementi persino sul sarcofago etrusco». Non si salva nemmeno San Pellegrino. «Un pianto. Le strade sono tappezzate da cacche, i vicoli ricoperti dalla vegetazione e spesso un odore alquanto sgradevole invade il quartiere», scuote la testa.

A Civita tutt'altra storia: la voce col tempo si sparge e Viterbo perde fascino in favore della provincia.
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