Centro storico nel degrado, il comitato San Pellegrino sfida il sindaco Arena: «Basta proclami»

Centro storico nel degrado, il comitato San Pellegrino sfida il sindaco Arena: «Basta proclami»
di Luca Telli
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Martedì 22 Settembre 2020, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 15:07

«Chiederemo un altro incontro con il sindaco sperando che stavolta ne esca qualcosa, l’ultima volta ci ha detto che il problema centro storico di fatto non esiste, secondo lui, si vede, va tutto bene». Affonda il colpo Maria Elena Pierini, presidente del Comitato residenti San Pellegrino, dopo un week end ostaggio della mala movida che ha regalato l’ennesima triste cartolina del degrado del quartiere medievale.

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Parla di situazione al collasso Pierini, di case costruite dal tetto e di problemi davanti ai quali si preferisce fare spallucce e spostare lo sguardo altrove. «Quella che abbiamo davanti è un’emergenza sociale, non si risolve solo con la repressione – spiega -. Certi gruppi di ragazzi sono fuori controllo, va fatto un lavoro mirato per restituire loro una dimensione cittadina che vada oltra la serata al bar».

 Negli ultimi mesi, secondo la presidente del Comitato, la situazione è precipitata. «Dalla riapertura è stato un progressivo abbassare l’asticella del vivere civile. Gli ultimi fatti di cronaca lo dicono. La frequenza delle risse è aumentata - dice Pierini - e insieme l’insicurezza nel quartiere: dopo le 23 c’è da avere paura». Una falla che si apre sotto i piedi del programma della giunta Arena, che proprio della sicurezza aveva fatto un punto focale. Dal quale, poi  aveva preso le mosse il "piano della notte", firmato un anno e mezzo fa in parziale rettifica dei vincoli ai locali del Piano commercio votato in consiglio, mai entrato in vigore. Una giravolta mai digerita dai residenti che si aspettavano un atteggiamento in linea con le promesse.

«Il piano della notte funziona a marce ridotte – taglia corto Pierini –. Delegare la sicurezza del pubblico a un privato è un provvedimento monco. I locali, che vogliamo aperti e vivi e non chiusi come tanti vogliono far credere, fanno quello che possono. Serve il controllo da parte delle forze deputate a farlo, un controllo che non c’è mai stato». Così come la pulizia e l’igiene urbana, scadente al punto da sollecitare nei mesi scorsi la richiesta di interventi di derattizzazione per l’area di San Pellegrino.

«Con l’appalto ponte delle pulizie avremmo dovuto avere un servizio più efficiente, anche nei vicoli. Così, almeno, c’era stato garantito – continua –. A chi pensa il contrario, che i residenti cioè abbiano solo voglia di lamentarsi, l’invito a camminare nel fine settimana nel quartiere è sempre valido». L’ultimo colpo Pierini lo riserva al totem del rilancio turistico promosso in campagna elettorale.

«San Pellegrino sarebbe dovuto diventare il fulcro della città, il suo museo a cielo aperto e, di più, il suo biglietto da visita. Lo è diventato, nel modo sbagliato», sostiene.
 

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