Centro storico, il coprifuoco alla movida: è il colpo di grazia

Centro storico, il coprifuoco alla movida: è il colpo di grazia
di Luca Telli
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Giovedì 9 Gennaio 2020, 12:03
«Se l'obiettivo dell'amministrazione comunale era trasformare la città in un polo turistico, qualcosa non ha funzionato. Il quartiere medievale è abbandonato. Sporcizia, residenti che scappano e negozi che chiudono. Non bastasse, si torna a parlare di orario dei locali. Mi chiedo dove fossero i consiglieri il giorno in cui è stato votato il Piano commercio».

Alla vigilia dell'incontro sulla movida tra esercenti, associazioni di categoria e residenti - voluto dall'assessore Alessia Mancini - il comitato San Pellegrino torna a far sentire la sua voce attraverso la presidente Maria Elena Pierini. Una bacchetta contro quella che viene definita un'idea miope della città che, nella regolamentazione degli orari, sta vivendo un nuovo (e probabilmente non ultimo) atto.

«Manca una visione d'insieme continua Pierini una strada da seguire. Il caso del Piano commercio votato e mai applicato fino in fondo ne è una dimostrazione tangibile». Concreta come lo stato di degrado del quartiere: «Facciamo quello che possiamo - dice Pierini - per contribuire alla pulizia, ma insieme a chi sporca e se ne infischia c'è chi dovrebbe pensare al decoro della città e non lo fa». Decoro che, secondo i residenti, è messo a ulteriore rischio dalla possibile retromarcia sulla restrizione oraria per il locali.

«L'esperienza è stata un fallimento. Gli effetti del piano - rileva - annullate dalla concessione di troppe deroghe. Nelle ultime settimane abbiamo più volte chiesto l'intervento della forze dell'ordine. Non vogliamo passare come quelli che vogliono spegnere la città, ma una cosa è certa: chiederemo che gli impegni presi vengano rispettati». E controlli che, a dette di tutte la parti in causa, a cominciare dagli esercenti, non ci sono stati: «Niente vigili continua Pierini una storia alla quale ci siamo abituati».

La questione movida e la sua soluzione sembrano adesso più difficili di quanto non sembrava già a ottobre, alla firma del piano per la notte. Le associazioni di categoria chiedono la fine delle restrizioni, i gestori lamentano perdite e i residenti reclamano l'applicazione di misure votate in consiglio. Una patata bollente che potrebbe aprire crepe anche a palazzo dei Priori, con Fratelli d'Italia che aveva chiesto di tenere il punto. Mentre si cerca una soluzione, c'è chi ne fa le spese: «Nel quartiere hanno chiuso tre attività nelle ultime settimane. Senza tutela i residenti scappano - dice Pierini - e i negozi sono destinati a spegnere la luce».
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