Povertà in aumento anche a Civita Castellana: gli aiuti della Caritas interparrochiale nella cittadina sono cresciuti di quasi il 60% negli ultimi sei mesi. La segnalazione arriva da quello che è il punto di riferimento per le persone in difficoltà, ovvero la struttura attivata nella parrocchia di San Lorenzo da diversi anni. Struttura che in pochi mesi è passata dal fornire sostegno a 65-70 famiglie ogni settimana a oltre 100.
La meta delle quali sono nuclei stranieri, tra cui sette famiglie arrivate dall'Ucraina; mentre per l'altra metà si tratta di italiani. Secondo una stima, complessivamente si parla di circa 300 persone; molte delle quali vivono nel centro storico di Civita e, due volte a settimana, si affacciano nella sede della Caritas in via Bonanni.«Un identikit? Per lo più sono pensionati, famiglie in difficoltà o molto numerose che, con l'aumento dei costi delle bollette di acqua, gas e luce, oltre a quelli degli alimentari, non riescono più ad andare avanti e allora si rivolge a noi». A parlare è don Ampelio Santagiuliana, che ricorda come tra questi ci siano alcuni «che sono in povertà assoluta». Da qui il sacerdote lancia l'allarme:
«La situazione potrebbe peggiorare rileva - se poi il reddito di cittadinanza venisse tolto, come sento dire.
Ma la povertà nel principale centro produttivo del Viterbese è comunque in aumento e molti residenti entrano ed escono da una situazione di bisogno. Quelli che chiedono aiuto sono in aumento costante.«Il nostro centro apre due volte a settimana e il mercoledì fornisce anche un pasto caldo a queste persone - ha spiegato Pietro Brunelli, uno tra i più attivi tra i volontari Caritas - e finora riusciamo a sostenere le richieste grazie al Banco alimentare, alle donazioni delle aziende ceramiche e a due supermercati (Eurospin e Superconti, ndr) che riforniscono con cadenza settimanale la nostra sede con confezioni di carne e prodotti alimentari. Un buon sostegno arriva anche da molte associazioni e semplici persone attraverso apposite iniziative e donazioni».