Carenza di personale nella sanità, Fp Cgil - Cisl Fp e Uil Fp: «Si va verso lo sciopero»

Carenza di personale nella sanità, Fp Cgil - Cisl Fp e Uil Fp: «Si va verso lo sciopero»
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Martedì 2 Agosto 2022, 18:50

Carenze di personale nella sanità, c'è stato il mancato accordo in Prefettura tra Regione e Fp Cgil - Cisl Fp e Uil Fpl

I sindacati verso la dichiarazione di scipero. 

«Se non si colma la grave carenza di personale che sta trascinando a fondo anche la Asl di Viterbo,  come le altre aziende sanitarie delle province della regione, i servizi alla salute rischiano il tilt. Anche nella provincia viterbese ci risultano cessati in quest’ultimo anno e mezzo oltre 200 operatori e ci sarebbero circa 300 precari da stabilizzare. La Regione Lazio non solo è sorda, ma anche assente, come all’incontro di questa mattina. Se le istituzioni preposte dalla costituzione al governo sanitario non ci vogliono ascoltare, ci faremo sentire noi: la nostra mobilitazione sarà ancora più forte». Così Giancarlo Cenciarelli (Fp Cgil Roma e lazio), Roberto Chierchia (Cisl Fp Lazio) e Sandro Bernardini (Uil Fpl Roma e Lazio) – dopo che oggi è stato svolto, senza successo, il tentativo di conciliazione in Prefettura a seguito alla proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori dichiarato dalle segretarie regionali di categoria di Cgil Cisl e Uil, che hanno partecipato al confronto, ma non l’amministrazione regionale.

«Abbiamo recepito le difficoltà della Asl Viterbo nella definizione delle dotazioni organiche.

Anche perché le pericolose criticità per il funzionamento dei servizi di cura e assistenza sono sotto la luce del sole. Ma se la Regione Lazio, titolare della gestione e delle decisioni che riguardano il Sistema sanitario regionale, continua a latitare, il problema non potrà che ingigantirsi», spiegano i sindacalisti.

«Nel viterbese, e ancor più nel  Lazio, c’è un grave disequilibrio tra livello dei servizi e dotazioni organiche. Mancano infermieri, Oss, figure di assistenza, tecnici, amministrativi, professionisti, ausiliari. Non si può continuare a contare solo sul senso del dovere e sul sacrificio dei lavoratori: raddoppio dei turni, prestazioni aggiuntive, carichi di lavoro fuori controllo non sono sostenibili. Il personale è allo stremo e non riesce più ad assicurare la presa in carico dei pazienti».

«Dopo lo stato di agitazione, le bandiere e gli striscioni nelle strutture, la nostra mobilitazione crescerà. Se non ci saranno risposte concrete, andremo avanti con le nostre azioni sindacali a partire da una grande manifestazione sotto la sede regionale, fino ad arrivare anche allo sciopero del personale della sanità. È in gioco la salute dei cittadini, non ci fermeremo finché non sarà messa in sicurezza con le assunzioni, le stabilizzazioni e gli investimenti necessari».

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