Capitale della cultura, il ritorno dei turisti asiatici spinge Bagnoregio. E' il giorno X, il sindaco: «Pronti»

Capitale della cultura, il ritorno dei turisti asiatici spinge Bagnoregio. E' il giorno X, il sindaco: «Pronti»
di Simone Lupino
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Lunedì 27 Marzo 2023, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 18:38

"Forza Bagnoregio capitale italiana della cultura". C'è un paese intero a fare il tifo perché il sogno si realizzi. Oggi il giorno X, con l'audizione dei dieci comuni finalisti al Ministero della Cultura. A spingere il borgo dei Calanchi c'è anche il ritorno dei turisti asiatici: "Nel mese di marzo i cinesi da soli sono stati il 3 per cento dei visitatori totali - spiega il sindaco Luca Profili - stanno riguadagnando sensibilmente posizioni, fino a qualche settimana fa la percentuale era vicini a zero. Mentre da Taiwan e Corea la ripresa già si era vista". In totale, nel mese in corso, 20mila visitatori: +5mila rispetto a marzo 2022.


Bagnoregio avrà un'ora di tempo per convincere la commissione. "Saremo ascoltati a partire dalle 14, nei primi 30 minuti esporremo il nostro dossier, mentre i restanti 30 invece saranno dedicati alle domande", spiega sempre il sindaco. Oltre a Profili, nella delegazione ci saranno Francesco Bigiotti, amministratore di Casa Civita, Salvatore Regoli, presidente dell'associazione Juppiter, e il geologo Claudio Margottini. Il 31 marzo la proclamazione della capitale della cultura 2025.

La fragilità di Civita è anche il suo punto di forza. "Civita come simbolo dei borghi italiani, territori con tante potenzialità ancora inespresse. Si sente dire spesso che l'Italia deve ripartire da questi luoghi. Può essere l'occasione giusta per dare un segnale", ragiona Profili. "Noi ci crediamo al 100 per cento - aggiunge il vicesindaco, Claudio Cavalloro -. Ma essere arrivati qui è già un successo". E comunque vada, c'è sempre la candidatura Unesco. "L'evento finale, che doveva tenersi a Mosca, è stato solo rinviato a causa della guerra, ma il progetto va avanti".


Ieri, Bagnoregio si è svegliata con le lancette dell'orologio del campanile della cattedrale che si allineavano all'ora legale. Alle 9.45 la messa è finta, e il parroco don Marco, circondato dai fedeli in piazza Cavour, suona la carica: "Se faccio il tifo? Altroché - risponde -. La parrocchia per le sue competenze cerca sempre di supportare le iniziative sociali e culturali del paese. Sarebbe un dono e un onore se venisse realizzato questo progetto, per la comunità laica e religiosa". Oltre che a Civita, il nome di Bagnoregio nel mondo è associato a quello di San Bonaventura. "Una figura che ha lasciato un segno profondo nel pensiero e nella cultura occidentale. Ancora oggi il suo pensiero viene studiato in tante università. Ricercatori e studiosi da Nord America e Nord Europa, ma anche dall'Asia, vengono qui per conoscere i luoghi dove è nato e vissuto".


"Tifiamo forte", dice il presidente del comitato Croce Rossa di Bagnoregio e Lubriano, Stefano Bizzarri. "Saremmo più che contenti se Bagnoregio vincesse, se si può crescere c'è benessere per tutti". La Croce Rossa è coinvolta direttamente: il comune proclamato capitale della cultura riceverà in premio un milione di euro. Una parte di questi fondi andrebbero a potenziare il servizio droni gestito dall'associazione. "A Civita, oltre a occuparci del trasporto disabili e all'emergenza, monitoriamo anche lo stato di salute della rupe tramite un drone. Ci piacerebbe ampliare il servizio, in particolare svolgere attività di prevenzione incendi in tutta la valle dei Calanchi. I soldi servirebbero ad acquistarne un altro, più grande e potente. Potrebbe essere utile anche per la ricerca persone, perché dotato di un particolare sensore termico".

A Civita il ritorno dei turisti asiatici, oltre che nei numeri, si vede anche in piazza San Donato. Ieri ce ne erano tantissimi. Estasiati. Una coppia si scattava un selfie con lo sfondo di Palazzo Alemanni, un ragazzo invece preferiva farsi fotografare davanti alla chiesa, altri ancora, anziani, passeggiavano semplicemente. All'ora di pranzo alcune ragazze orientali uscivano dalla Bottega di Nonno Leone. In mano panini ripieni con la porchetta, ancora calda, sfornata da poche ore e portata su per il ponte con un carretto, prima di essere servita. Anche la gastronomia è cultura.

"Gli stranieri vanno matti per i nostri prodotti tipici, porchetta, salame, salsicce, capocollo, lombetto, coppa - assicura Paolo Crocoli che di Leone è il pronipote -. Insieme a mia bisnonna, Anna, possedevano un alimentari all'inizio del ponte". Oggi i Crocoli gestiscono un'azienda agricola e un agriturismo, il Divino Amore. A Civita hanno aperto un anno fa, vendono panini vicino alla chiesa. "Per una azienda famigliare come la nostra che ha puntato tutto sul territorio, l'eventuale assegnazione a Bagnoregio del titolo di capitale della cultura o del titolo Unesco, rappresentano manna dal cielo".

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