Cani adottati e poi restituiti, boom in 6 mesi: il fenomeno legato alla fine della pandemia

Cani adottati e poi restituiti, boom in 6 mesi: il fenomeno legato alla fine della pandemia
di Luca Telli
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Domenica 12 Giugno 2022, 17:38

Sulla bacheca Facebook di ‘Mi fido di Fido’, associazione di volontariato per la tutela di animali ed ambiente, gli annunci si moltiplicano. Cuccioli sì, spesso trovati ai margini delle strade, ma anche cani e gatti in età avanzata. Per loro, il presidente dell’associazione Cristiano Zappi, vigile del fuoco nella vita da anni impegnato nel sociale (protagonista di iniziative in difesa del parco del Bullicame) e guida da 10 anni dell’associazione, cerca una casa: «l’obiettivo – spiega – è quello di dare a tutti un’esistenza dignitosa»; evitare che finiscano i loro giorni in uno dei canili di zona o peggio lasciati morire di stenti e malattie.

Un aumento che l’associazione, autofinanziata e tenuta in piedi da donazioni e dal lavoro dei volontari, fatica a gestire. Il motivo? Non del tutto riconducibile all’abbandono «una crudeltà che c’è sempre stata e che specie nel periodo estivo mostra la sua faccia peggiore», piuttosto a un fenomeno nuovo che è qualcosa di peggio «la maggior parte dei nuovi annunci riguarda cani adottati che vengono restituiti». Come un giocattolo di cui ci si è stancati e messo da parte.

Un fenomeno che, secondo un’indagine commissionata da Facile.it a EMG Different, sarebbe un effetto collaterale delle restrizioni imposte dell’emergenza pandemica prima e dalla loro cancellazione poi. Il report, infatti, sottolinea come tra il 2020 e il 2021 le adozioni di cani e gatti abbiano registrato un boom del 28% rispetto al 2019 «per alleggerire il peso del lockdown quando non essere strumento per aggirare i limiti alla mobilità imposti dal governo in quel periodo».

Terminata la fase più dura poi si è spenta anche l’esigenza di avere un animale in casa; «i proprietari – si legge nel report - si sono resi conto che l’animale diventava troppo complesso da gestire e quindi non lo volevano più; in altri casi, invece, la decisione è stata presa a seguito di danni materiali causati dall’animale».

«Se sia davvero così anche nella nostra provincia non abbiamo i mezzi per dirlo.

Quello che è certo è che i numeri sono sempre più importanti e che trovare una famiglia non è sempre facile – continua Zappi -. Alcuni, i più giovani e in salute, riescono a trovarne una in fretta. Altri, i più anziani, non hanno questa fortuna».

Per far fronte alle necessità degli animali ieri l’associazione ha organizzato un punto di raccolta a Prato giardino Lucio Battisti. «Mangimi e tutto quello che serve per l’alimentazione degli animali. Un’iniziativa che verrà ripetuta – conclude Zappi -. L’obiettivo non è solo provvedere alle loro esigenze, quanto sensibilizzare sul benessere animale e sulla responsabilità che deriva dallo scegliere di prendersene cura».

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