"La morte di padre Pierino monito per tutti", il sindaco di Canepina ricorda il missionario ucciso dal Covid

Don Pierino Orlandini
di Federica Lupino
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Martedì 23 Novembre 2021, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 15:43

“Questa perdita enorme per Canepina dimostra che il virus purtroppo è ancora letale. Quanto successo a padre Pierino sia da monito per chi ancora nutre dei dubbi sull’importanza di vaccinarsi”.

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Il sindaco Aldo Moneta ricorda Pierino Orlandini, carmelitano originario del paese sui Cimini, per 50 anni missionario in Brasile, morto due giorni fa a Belcolle per Covid. “Nel Paese sudamericano aveva deciso di vivere stando accanto agli ultimi. Era un buono, di quelli veri: pur avendo ricoperto incarichi importanti in Brasile, mai si era pavoneggiato. È sempre rimasto umile e mite, perché così era il suo animo. Ha vissuto tanti anni lontano da Canepina, ma in realtà ci è sempre stato molto vicino”, continua il primo cittadino.

Padre Pierino era molto noto in Brasile, dove svolgeva anche un'intensa attività letteraria. Aveva pubblicato anche libri di poesie dense di spiritualità. Una selezione delle sue opere è stata recentemente tradotte in italiano con il titolo “Scintille di luce”, tradotte da Eleonora Pizzotti e don Gianni Carparelli, anch’egli per vari lustri missionario in Brasile e poi per alcuni anni parroco di Canepina. Ha ricoperto vari incarichi di grande rilievo, come quello di superiore della provincia carmelitana del Sud-Est del Brasile. Nel marzo del 2013, il Comune di São Roque, nello stato di San Paolo, ha concesso a padre Pierino Orlandini la cittadinanza onoraria.

Un anno fa, padre Pierino aveva celebrato il 50° anniversario di sacerdozio. 

Spesso tornava nel suo paese dove ad accoglierlo c’erano una larga cerchia di parenti e tantissimi amici. “La sua morte, avvenuta in maniera quasi beffarda, lascia un velo di tristezza sopra Canepina”, chiude Moneta. Sì, una morte dal sapore beffardo perché il missionario era tornato a casa a metà settembre per il funerale della sorella. Ed era rientrato in Italia senza aver contratto il virus, nonostante nel Brasile governato da Bolsonaro il Covid abbia già fatto 600mila vittime. Vaccinatosi nel Paese sudamericano con il farmaco Sinovac, di produzione cinese, si è invece infettato proprio nella sua amata Canepina, la terra dove si sentiva più al sicuro, circondato dai suoi cari. 

Oggi alle 15 i funerali nella chiesa collegiata di Santa Maria Assunta. I suoi amici raccontano così i suoi ultimi giorni: "Al momento di rientrare in Brasile si è sottoposto al tampone ed è risultato positivo. In pochi giorni le sue condizioni si sono progressivamente aggravate, al punto di richiedere dapprima il ricovero nel reparto Covid di Belcolle, poi il trasferimento in terapia semintensiva e infine in intensiva. Ma non c'è stato nulla da fare: la grave polmonite bilaterale causata dal virus lo ha portato alla morte in pochi giorni. Resterà – concludono - sempre nel nostro cuore e in quello di tutti i canepinesi”.

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