Bullicame, è tornata l'acqua: lavori al pozzo S.Valentino chiusi con un mese di anticipo

Bullicame, è tornata l'acqua: lavori al pozzo S.Valentino chiusi con un mese di anticipo
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 9 Marzo 2021, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 13:59

«Abbiamo concluso i lavori con quasi un mese di anticipo». Dopo oltre sei anni, arriva la parola fine sul prosciugamento della callara, causata dalla Gestervit in seguito a lavori non autorizzati nel novembre del 2014. Adesso la stessa società ha ripristinato la situazione e il Bullicame abbonda di acqua. L’assessore Enrico Maria Contardo archivia la pratica e adesso guarda ai prossimi passi da compiere nel settore, primo fra tutti il parco termale nella stessa area.

Il sindaco Giovanni Arena parla di «traguardo raggiunto, la conclusione arriva dopo tanti anni di cause. E’ una storia articolata – dice - e siamo finalmente arrivati al risultato. Questo è l’inizio di una riqualificazione della zona termale intorno alla callara principale. Ora, con gli alberghi chiusi, pensiamo al nuovo bando per la concessione del pozzo Sant’Albino». A dirigere i lavori è stato l’ingegner Antonio Trotta. «Collaborerà anche alla chiusura delle Zitelle. La perforazione del 2014 – spiega Contardo - aveva messo in crisi il bacino acquifero, con proteste e ricorsi al Tar. Ora c’è la parola fine su una questione che durava da troppo tempo».

A proposito di Zitelle, «Trotta ha già progettato la condotta per arrivare ad avere i 4 litri al secondo da dare a più soggetti possibile, in accordo con la Regione: noi abbiamo messo 200 mila euro per la chiusura, siamo pronti. E a giorni ci sarà un incontro sulle ex Inps». Secondo il direttore dei lavori, si è riusciti a chiudere in anticipo per via di un pozzo realizzato male. «Il cantiere è stato allestito il 18 febbraio, il 23 sono iniziate le attività.

La riuscita dell’intervento nasce da una buona diagnosi di questo pozzo malato. Si immaginava fosse stato realizzato con qualche carenza strutturale – commenta Trotta - in realtà ha giocato a nostro vantaggio che fosse realizzato molto male. Abbiamo risparmiato una decina di giorni».

Vede positivo anche il direttore di miniera, Giuseppe Pagano, mentre il dirigente del settore, Eugenio Monaco, illustra la prossima novità. «Stiamo valutando qualcosa di innovativo a livello di coinvolgimento sia pubblico che privato con il contratto di falda termale, strumento volto alla tutela della risorsa idrica, ma anche al rilancio occupazionale ed economico del settore. Sarebbe il primo in tutta Italia. Poi procederemo con il contratto con le Terme dei Papi, e il restyling del parco della callara. Sono stati impegnati 120 mila euro».

Chiusa la vertenza con il Comune, ora anche la Gestervit, che gestisce le terme Salus, potrà partecipare al bando per l’assegnazione del pozzo Sant’Albino. «Porteremo la nuova gara subito in giunta. E poi – conclude Contardo - speriamo che la pandemia ci dia un attimo di tregua: vista tutta l’acqua termale che abbiamo è uno spreco non poterne usufruire».

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