Bullicame, finalmente la rinascita è vicina ma si rischia una beffa

Bullicame, finalmente la rinascita è vicina ma si rischia una beffa
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 27 Settembre 2020, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 10:20
Finalmente qualche buona notizia: per il Bullicame ci sono atti, progetti, soldi e tempi certi. Almeno sulla carta. E pure l'incontro pubblico di ieri, organizzato dal Comitato lavoratori ex terme Inps e associazione Solidarietà cittadina, è stato molto più partecipato del solito. Ma c'è sempre un'ombra scura che aleggia sul sito citato da Dante nella Divina Commedia. «Rischiamo di esserci giocati la callara, dopo tanti anni non è detto che, sistemato il danno al pozzo San Valentino, l'acqua torni lì dov'era».
A sollevare il dubbio è Franco Marinelli, uno degli organizzatori dell'iniziativa. «Me lo ha spiegato dice - un geologo che se ne intende. Sottoterra ci sono delle fessure, dei canali. Se l'acqua non ci passa per qualche mese non succede niente, ma dopo sei anni c'è la possibilità che il terreno sia franato e si siano chiusi». E' infatti dal 2014 che si attende la sistemazione del danno provocato dalla Gestervit, con i lavori non autorizzati sul pozzo, che ha prosciugato la callara. E se si verificasse davvero l'ipotesi più nefasta per il Bullicame? Si sta già valutando di procedere con una querela «contro chi ha causato il danno continua Marinelli - e chi non ha provveduto in tempi brevi, ovvero il Comune. Dovremmo stare zitti?».
Contrariamente ai precedenti appuntamenti, c'è stata una presenza folta della politica. Giusto per fare l'appello: dalla Regione sono arrivati l'assessore Alessandra Troncarelli, i consiglieri Enrico Panunzi (Pd) e Silvia Blasi (M5S), dal Comune gli assessori Enrico Maria Contardo e Marco De Carolis, i consiglieri Chiara Frontini (Viterbo 2020), Massimo Erbetti (M5S), Lina Delle Monache (Obiettivo Comune) e Ombretta Perlorca (Lega), insieme alla segretaria del circolo unico del Pd, Patrizia Prosperi. La Regione in questi anni ha fatto molto, come la legge nel 2014 che affida le ex terme Inps a palazzo dei Priori. Per il rilancio «sono stati dati inoltre 40 mila euro al Comune ha detto Panunzi - per il progetto dell'advisor, infine sono recenti le determine sulle Zitelle e sul pozzo San Valentino. Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto».
E Contardo lo ha ricordato, sottolineando anche la collaborazione. «In questi giorni ha spiegato - sono arrivati una serie di atti che ci danno la possibilità di intervenire sulle Zitelle per il ricondizionamento del pozzo entro due anni. E noi abbiamo già stanziato 200 mila euro sull'avanzo di amministrazione. Il progetto definitivo è pronto, quindi provvederemo subito. Chiudiamo una partita che amministrativamente dura da 14 anni». Sul San Valentino «la Regione ha scritto in maniera chiara e inequivocabile: deve essere chiuso entro tre mesi, pena la decadenza di tutte le concessioni del Comune di Viterbo. Se non chiude Gestervit, con 160 mila euro lo faremo noi, anche qui c'è già il progetto».
 
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