Botte in campo al termine di una partita di calcio del campionato provinciale under 15. A suonarsele di santa ragione, però, non sono stati i ragazzini delle due squadre, ma alcuni loro genitori: un pessimo esempio per tutti. Alcuni sono stati portati in caserma dai carabinieri, che hanno avviato gli accertamenti del caso, e ora rischiano il Daspo, cioè il divieto di accedere alle manifestazioni sportive.
Vasanello, i genitori se le danno di santa ragione: partita under 15 interrotta
La partita si è disputata a Vasanello, in campo c’erano la squadra locale under 15 e il Castel Sant’Elia. Gli animi erano piuttosto caldi fin dall’inizio, tant’è vero che durante il primo tempo l’arbitro ha espulso un dirigente del Vasanello. Il quale, però, non ha abbandonato il campo. L’incontro è terminato 3-2 a favore della squadra ospite. E a questo punto sono cominciati i problemi. Dalle testimonianze raccolte dai carabinieri - ma è ancora in corso la ricostruzione precisa dei fatti - sembra che il dirigente che era stato espulso (nonché genitore di uno dei calciatori), abbia raggiunto l’allenatore del Castel Sant’Elia e tra i due sia nato un diverbio.
Un diverbio così acceso, che ha coinvolto subito anche i tifosi.
«Sono episodi che non dovrebbero accadere mai in una competizione sportiva, specialmente in quelle che coinvolgono i ragazzi - ha commentato il sindaco di Castel Sant’Elia, Vincenzo Girolami -. Senza entrare nel merito delle ragioni di nessuno, con la certezza che in futuro, in una competizione sportiva, prevarranno sempre il rispetto altrui, la gioia del gioco, dello sport e del divertimento». A Vasanello il presidente Alessandro Lanchi ha riunito la società per fare il punto della situazione e decidere quali misure adottare
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