Disastro ambientale sul lago di Bolsena: indagati sindaci, vertici Cobalb e dirigenti

Lago di Bolsena
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 15:52

Disastro ambientale sul lago di Bolsena. Indagati sindaci, vertici Cobalb e dirigenti. In totale solo 16 gli avvisi di garanzia notificati in questi ore. Diversi i reati ambientali contestati. Le indagini, condotte dal procuratore capo Paolo Auriemma e dai sostituti Stefano D’arma e Eliana Dolce, sono state lunghe e complesse e abbracciano quasi un decennio. 

Al centro della complessa e delicata vicenda l’inquinamento ambientale causato dallo scarico delle acque reflue nel lago. Una nota dolente che ha fatto più volte sollevare associazioni e gli stessi sindaci. Fino ad arrivare al fallimento del Cobalb, il Consorzio di bacino del lago di Bolsena che avrebbe dovuto gestire, tra l’altro, la depurazione in un'area simbolo per la qualità delle acque e la proiezione turistica.

A finire nel registro degli indagati Massimo Pierangeli e Giancarlo Olivastri, rispettivamente ex presidente ed ex direttore di Cobalb. E tutti i sindaci, o ex sindaci, dei comuni che si affacciano sul lago: Antonio De Rossi e Mario Fanelli, sindaco ed ex sindaco di Capodimonte, Maurizio Lacchini e Lucia Catanesi di Marta, Massimo Paolini e Luciano Cimarello di Montefiascone, Paolo Equitani di Bolsena, Massimo Bambini di San Lorenzo Nuovo, Luigi Buzi di Gradoli, Piero Camilli di Grotte di Castro, Stefano Bigiotti e Francesco Picchiarelli di Valentano.

E due dirigenti che all’epoca dei fatti lavoravano per la provincia di Viterbo: Mara Ciambella e Ernesto Dello Vicario, quest’ultimo oggi in servizio nella Capitale.

Bocche cucite dai magistrati di via Falcone e Borsellino sulla maxi inchiesta. «La Procura, fino a che non saranno notificati i provvedimenti agli indagati - spiega il procuratore capo Paolo Auriemma -, non fornirà nessuna informazione specifica». Sta di fatto che l’inchiesta è una bomba. E non del tutto inattesa. Che qualcosa nella gestione degli impianti di depurazione del lago di Bolsena non stava funzionando era chiaro. Ed era chiaro a moltissimi cittadini che nel corso degli anni hanno presentato esposti e chiesto interventi alle forze dell’ordine. 

Fino al tramonto ufficiale del Cobalb, l’ente che avrebbe dovuto gestire non solo il depuratore ma tutti gli impianti dei Comuni del lago. Il 5 dicembre del 2019 il Cobalb dichiara fallimento. Ma è solo l’ultimo tassello di un puzzle iniziato molto tempo prima. Non a caso la Procura chiama a chiarire la situazione ex sindaci che hanno amministrato 8 anni fa. E quelli che lo hanno fatto negli ultimi anni, quando la situazione è davvero precipitata.

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