Camping, il boom di agosto limita le perdite ma non basta: «Adesso inizia il momento più duro»

Camping, il boom di agosto limita le perdite ma non basta: «Adesso inizia il momento più duro»
di Luca Telli
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Sabato 26 Settembre 2020, 07:25
«Chiudo questa settimana. Con le prime gocce di pioggia sono partiti anche gli ultimi turisti. Un bilancio? Migliore delle previsioni ma parlare di guadagno proprio non si può». E ora, per Paolo Equitani del Lido Camping di Bolsena come per tanti altri imprenditori del settore, inizia il momento più duro.

«I tempi di questa crisi sono ancora meno decifrabili delle altre, in ballo ci sono troppo variabili - spiega -. Lo Stato deve fare la sua parte, intervenire con forza a sostegno di una settore che rappresenta un percentuale importante del Pil del Paese».  Secondo l'ultimo bollettino di AssoCamping sono 150mila, tra stagionali e non, gli occupati del settore, in grado di movimentare, di norma, circa 5 miliardi di euro (saranno 3,5 a fine anno secondo le proiezioni).

«A chi ha visto il pienone a agosto rispondo che non è tutto oro quello che luccica. C’è stato un boom di presenze è vero, ma alle spalle c’era il vuoto – continua – Primavera cancellata, apertura posticipata a giugno inoltrato e luglio sotto le attese. La stagione si è allungata fino a metà settembre, il meteo ci ha dato una mano in questo, ma sono briciole per un’azienda che anche in inverno ha i suoi costi fissi e oneri di manutenzione».

Dati, quelli presentati da Equitani, in linea con le rilevazioni Assocamping sul territorio nazionale secondo il quale turismo open air nei mesi primaverili ha perso oltre 10 milioni di pernottamenti, a giugno poi il deficit è stato tra il 50 e il 60% rispetto al 2019 e grazie al miglioramento di luglio si è arrivati intorno a un -30, -40%. Solo ad agosto si sono rivisti numeri in linea con il 2019.

A pesare, specialmente per il bacino di Bolsena, è stata la quasi totale assenza dei turisti stranieri, principalmente da Germania, Olanda e Svizzera, che rappresentano circa la metà della clientela dei camping. Le massicce assenze dall’estero sono state solo in parte compensate da un aumento dei clienti italiani, con molti ospiti che per la prima volta si sono avvicinati alla vacanza in tenda. 

«Gli stranieri hanno iniziato a arrivare dopo Ferragosto e sono rimasti per quasi un mese. La vera sorpresa è stata la presenza da Roma, mai così forte come in questa stagione – conclude - . Molti non conoscevano la zona, di positivo c’è la speranza che tornino anche il prossimo anno». Discorso leggermente diverso sul litorale dove le perdite sono state minori, tra il 10 e il 15%. A giocare un ruolo decisivo l’omogeneità della clientela fidelizzata composta in larga parte da italiani.
 
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