Entrando nel merito dell'ordinanza antibivacco, «è la parola stessa che la chiarisce. Dobbiamo salvaguardare la libertà di privati cittadini - dice Arena - e operatori commerciali che spesso hanno difficoltà ad accedere ai loro ingressi, per non parlare delle migliaia di bottiglie che ogni mattina vengono raccolte nei punti più belli del centro storico». Le sanzioni saranno solo per chi «con il proprio comportamento limita la libertà altrui». Una discrezionalità che non piace, tanto che sulla pagina Viterbo centro storico chiuso hanno commentato: «In pratica scherzavano, non è una regola, è a discrezione». Secondo altri il rischio è arrivare a «una discriminazione di persone che possono piacere o meno a chi decide al momento. O è legge o no».
Quando Arena ha letto l'ordinanza in aula, Frontini non credeva alle proprie orecchie: «Siamo rimasti interdetti, tant'è che mi sono avvicinata al sindaco e ho detto: ma ho capito bene? Perché contrastare il degrado impedendo di mangiare un pezzo di pizza su una panchina è ridicolo». Le strade, per lei, sono altre. «Si pensi seriamente a garantire il decoro - sostiene - rifornendo la città di un arredo urbano sufficiente, a migliorare la pulizia e a dare risposte serie al corpo di polizia locale, l'unico strumento davvero in mano al Comune per garantire i controlli».
© RIPRODUZIONE RISERVATA