Mentre l'associazione che sostiene il cibo, sano giusto e buono in tutto il mondo, era rappresentata da Mario Profili, Angelo Fioretti e Roberto Bedini.
Ora tra Slow Food e le aziende biologiche della basso Viterbese sarà attivata una collaborazione per valorizzare la produzione agricola, in particolare la nocciola biologica e i suoi derivati (crema spalmabile, granella e nocciole tostate). Si tratta di un primo passo, che dovrà essere esteso ad altre produzioni di eccellenza dei 13 comuni dell'area del distretto.
Tra queste il carciofo di Orte, la cipolla di Nepi, il fagiolo carne di Fabrica di Roma, il fieno di Canepina, il Pamparito di Vignanello e il salame cotto di Nepi. «E' stato un incontro naturale ha commentato Crucianelli tra due organizzazioni che hanno la stessa strategia, quella di valorizzare le cose migliori delle nostre campagne e garantire la sostenibilità ambientale. Ossia le condizioni essenziali per sviluppare le vocazioni culturali e turistiche della nostra provincia. Ed è importante che i comuni siano protagonisti dell'iniziativa».
L'alleanza prevede un coinvolgimento dei produttori. «Questo accordo ha spiegato Profili è un valore aggiunto perché Slow Food, con il suo prestigio nel mondo, farà aumentare la conoscenza dei nostri prodotti nel campo nazionale e in quello internazionale. Insomma, usciamo con le nostre produzioni biologiche fuori dai confini».
E in questi giorni Andrea Ferrante, in rappresentanza di quello viterbese, è al congresso internazionale dei bio-distretti in Portogallo.
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