I fondi della discordia. A palazzo dei Priori nella prima seduta su documento unico di programmazione lo scontro si è spostato sui servizi sociali e sulle ex terme Inps. Depotenziati i primi, ignorate le seconde.
A lanciare il sasso è stata la dem Lina Delle Monache: «Avete tolto 60 mila euro all’assistenza domiciliare. Come è possibile un taglio così drastico in tre anni? Sono persone non autonome a cui sono stati tagliati fondi. Si crea così una lista di attesa di circa 30 persone che non possono usufruirne. È un diritto, una priorità. Quell’importo doveva essere aumentato». Sullo stesso tema è entrata poi Antonella Sberna (FdI), secondo la quale «creare liste d’attesa su questo, quando non c’erano più dal 2018, è da incoscienti. È la cosa più grave in assoluto».
Ancora sui servizi sociali, ma con lo sguardo sul centro Alzheimer: «C’è stato un taglio - ha detto Alessandra Troncarelli (Pd) - dalla previsione di un milione ora parliamo di 300 mila euro. E sono trasferimenti regionali». «I fondi stanziati in questa fase - ha replicato l’assessore Patrizia Notaristefano sull’assistenza domiciliare - sono in misura superiore al consuntivo, tanto che si è chiuso con 313 mila euro e noi ne abbiamo stanziati 380 mila.
Sul termalismo è entrato invece il capogruppo del Pd Alvaro Ricci: «Chi vive sperando muore aspettando: è la sintesi di questo documento unico di programmazione, fatto di grandi speranze. Non c’è un cenno al piano di rilancio delle ex terme Inps. Non è nei vostri programmi, se avete altre idee fatecelo sapere». Ma la risposta non è arrivata. FdI con Laura Allegrini è tornata ad attaccare Vittorio Sgarbi. «Non porta delibere in giunta e non viene in consiglio».
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