Bilancio approvato: in Comune la minoranza ritira gli emendamenti, finita la maratona

Bilancio approvato: in Comune la minoranza ritira gli emendamenti, finita la maratona
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Venerdì 19 Aprile 2019, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 12:58
Ne è rimasto soltanto uno, come Highlander. Quello sulla torre civica. Ma alla fine ieri, dopo aver detto sì a un unico emendamento dei 7.103 pentastellati, l'approvazione del bilancio è arrivata. La maratona è finita alle 20,20, a chiusura dei lunghissimi monologhi di illustrazione degli atti da parte di Massimo Erbetti.

L'esponente del M5S non ha aspettato il limite imposto: né Pasqua, né Pasquetta, la tagliola se l'è applicata da solo. Due volte: la prima la mattina ritirando i 3 mila emendamenti che avevano parere tecnico contrario, la seconda il pomeriggio rinunciando ad altri 4 mila. Ne sono rimasti una quarantina, letti tutti d'un fiato. Ovviamente dietro c'era un accordo sia con il resto della minoranza, sia con la maggioranza, parimenti sfiaccata, le cui basi erano state gettate mercoledì sera, in chiusura di seduta

. L'Erbetti show ieri mattina è iniziato così. «Non è mia intenzione bloccare i lavori o far spendere soldi all'amministrazione - ha esordito - ma ho voluto fare tutto questo per cercare di abbassare le tasse e la Tari. Purtroppo c'è stata una mancata volontà della maggioranza di restituire quanto tolto ai cittadini». Da qui l'accorpamento di tutte le proposte con parere negativo, bocciate in una sola volta.

Lieve scaramuccia tra le parti, Giacomo Barelli (Viva Viterbo) ha accusato la maggioranza che «non vede l'ora di fare le vacanze di Pasqua», Elisa Cepparotti (Lega) ha replicato che «nessuno spinge per le vacanze, ma per risparmiare soldi dei cittadini e tempo». Alla ripesa nel pomeriggio, via altri 4 mila emendamenti. Uno ha avuto il via libera all'unanimità: Ristrutturazione e riqualificazione della torre di piazza del Plebiscito per renderla visitabile a pagamento, prevedendo la stipula di un mutuo ventennale per l'intero importo, pari a 300 mila euro, il cui rateo annuo ammonterebbe a 21 mila euro. Ne serviranno 450 mila: il resto è per l'ascensore, che pare verrà finanziato con l'avanzo di amministrazione.

A parte qualche battuta sulla primogenitura dell'idea (era stato un cavallo di battaglia di Viva Viterbo, ma pare che anni fa l'avesse proposta pure l'ex sindaco Giancarlo Gabbianelli), la maggioranza col suo sì è riuscita a creare malumori nell'opposizione. Intanto era stato già approvato un emendamento di Barelli (per mettere in vendita il cinema teatro Genio) e uno del dem Alvaro Ricci (120 mila euro per realizzare il parco del Bullicame), lasciando così a secco il gruppo di Chiara Frontini (Viterbo 2020) e l'ala popolare dei dem. E hanno scontentato lo stesso Ricci, che se ne era visto bocciare uno analogo a quello di Erbetti ma da 390 mila euro. «Non vinco io - la chiosa del M5S - ma la città».

«Sono convinto della validità del progetto - ha commentato il sindaco Giovanni Arena - vorrei che la piazza così diventasse piena di turisti e ci costringesse ad allargare l'isola pedonale».
Le critiche: «Un bilancio al limite dell'inutilità», secondo Frontini; «deficiente», nel senso di carente, per Barelli; un bilancio dove «non ha vinto la città ma la cialtroneria» per Luisa Ciambella (Pd). E bellissimo per la maggioranza: finisce 20 a 9.

 
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