La ceramica italiana è cresciuta nelle vendite nel 2021, ma quello che preoccupa il settore è il rincaro del gas naturale e i nodi nei trasporti via mare.
Questo il quadro presentato da Confindustria ceramica nel consueto bilancio di fine anno. Per l'arredo bagno, che interessa le aziende del distretto di Civita Castellana, a trascinare il mercato interno è stato l'eco bonus. La fase espansiva è prevista anche nel biennio 2022-23, con l'attuazione dei progetti previsti dal Pnrr. Ne deriverà un ulteriore slancio sia per gli investimenti del settore pubblico, sia per quelli del settore privato, in particolare nella componente relativa alle costruzioni che trascinerà anche la produzione delle aziende viterbesi.
Se lo stato di salute del settore è buono, c'è preoccupazione per l'aumento dei costi energetici. «Chiuderemo bene i bilanci di quest'anno ha detto il presidente Giovanni Savorani- ma non possiamo assolutamente rallegrarci. La crescita nei costi di tutti i fattori produttivi sta mettendo a dura prova la competitività delle imprese. Forse per la prima volta nella nostra storia stiamo vivendo un paradosso: siamo pieni di ordini da tutto il mondo che si scontrano con tensioni altissime sulla marginalità».
Le cause: «Gli aumenti sono nell'ordine del 400% dice il numero uno di Confindustria ceramica - per un'esplosione di costi che, anche in presenza di aumenti nei listini, non è sostenibile.