E la mamma che per prima ha provato questa esperienza tornerà a casa non solo con un bebè famoso già appena nato, ma anche con la vasca. Sì, perché quelle scelte dalla Asl dono monouso, per motivi igienici e non solo. «Utilizziamo una sorta di piscina per parto in acqua dotata – continua Nicolanti – di un sistema a pompa di ricircolo dell’acqua così da mantenere costante la giusta temperatura (circa 37 gradi, ndr)». Notevoli i vantaggi che questo tipo di parto garantisce in termini di benessere, sia per le mamme sia per i nascituri.
«Col galleggiamento i movimenti della donna sono facilitati, si controllano meglio le contrazioni e i dolori del travaglio sono attenuati. Il pavimento pelvico – prosegue - si rilassa, la percezione del dolore in periodo espulsivo è meno forte ed è più facile entrare nel ritmo del parto. In caso di gravidanza fisiologica, il parto completamente in acqua è a questo punto un servizio a disposizione delle donne che si rivolgono alla nostra struttura, grazie alla competenza e alla professionalità del nostro personale». Unico neo, se così si può dire: chi sceglie il parto in acqua deve rinunciare a quello indolore.
Ed è questa la seconda novità: ostetriche, ginecologi e anestesisti stanno seguendo all’ospedale Gemelli di Roma un corso di formazione per il parto in analgesia. Come aveva annunciato la direttrice generale Daniela Donetti, tra qualche settimana il servizio sarà attivato. «Dobbiamo offrire all’utenza quello che ci chiede. E le future mamme – conclude Nicolanti – ci chiedono di scegliere come partorire. Dobbiamo garantire tutte queste opportunità con qualità e professionalità. E sono convinto che così ridurremo la mobilità passiva e diventeremo un centro di riferimento».
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