Battistoni, Rotelli, Fusco: «SuperMario Draghi? Noi lo vediamo così»

Battistoni, Rotelli, Fusco: «SuperMario Draghi? Noi lo vediamo così»
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 4 Febbraio 2021, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 17:28

Tutti lo stimano, ma è l’unica carta che i tre parlamentari viterbesi per ora scoprono. Appoggiare Mario Draghi premier? L’ala più possibilista è quella del senato, con il forzista Francesco Battistoni e il leghista Umberto Fusco. Quella più intransigente è rappresentata invece alla Camera da Mauro Rotelli, Fratelli d’Italia. L’unico dei tre ad escludere un sì in aula, pur non sbattendo la porta a eventuali provvedimenti utili per il Paese.

SuperMario sì o no? Il vertice del centrodestra ieri non sembra aver sciolto la riserva. «La mia opinione? E’ sicuramente una persona di alto profilo – dice Battistoni - un’ottima scelta da parte del presidente della Repubblica. Ora bisogna vedere come la sua figura si calerà nell’agone politico parlamentare». Potrà contare sull’appoggio di Forza Italia? «Fino a ieri abbiamo dichiarato che per uscire dallo stallo la strada maestra sono le elezioni. A meno che non ci sia un governo di tutti, dei migliori, per sistemare molte incompiute lasciate tali dal passato governo. Ma per rispetto, prima di prendere una posizione netta, si attendono le consultazioni e il confronto». Meglio Draghi o Conte? «Il primo – continua il forzista - ha un profilo e uno spessore diverso: Banca d’Italia, Bce, stimato da tutti, soprannominato SuperMario, autorevole in Europa, ben visto dai leader: il paragone proprio non si pone».

I meloniani restano invece sulla posizione espressa da subito. «Abbiamo fatto una direzione nazionale del partito all’inizio delle consultazioni del presidente Fico – spiega Rotelli – e votato un documento: prevede che Fratelli d’Italia non partecipi ad alcun governo con questo Parlamento in carica». Perché? Uno dei problemi è il gruppone pentastellato, uscito da un 34 per cento del 2018 che oggi non c’è più, ma che in aula pesa. «Così non è possibile fare politica sana per la nostra nazione, se non micro iniziative con cui si sono sbriciolati 150 miliardi, che comunque abbiamo votato come scostamento di bilancio perché servivano anche per cassa integrazione e ristori.

Ma sono state cose utili ad accontentare le anime della maggioranza e le sotto anime dei rispettivi gruppi».

Quindi è un no senza possibilità di replica? «In maniera educata ci presenteremo al cospetto di Draghi e capiremo cosa dice. Non è una questione sul suo nome: ha un curriculum di altissimo profilo, è una personalità che l’Italia non può neanche permettersi di bruciare». In caso, sarà un’opposizione «come quella di ora: proporremo e se ci saranno provvedimenti a favore degli italiani li voteremo».

E la Lega? «Vediamo cosa succederà negli incontri ufficiali – commenta Fusco - ma è difficile dire no a una persona come questa, capace e di alto spessore. Salvini non ha detto no, bisogna parlarci». I verdi preferirebbero andare al voto, tuttavia «abbiamo voglia di dialogare, non del muro contro muro. Salvini punta a un centro destra unito». Ci resterà? «E’ dura, non è facile. Forza Italia aveva già fatto capire che se ci fosse stata una persona di grande spessore, specialmente Draghi, lo avrebbe appoggiato». Conte? «Ragazzi, di lui non ne potevo più. Si è travestito prima da gialloverde e poi da giallorosso. Ci serve uno che inquadri la situazione: le conoscenze che ha Draghi a livello mondiale – conclude il senatore leghista - sono tali da poterci dare sicurezza. Ieri hanno dato la Borsa di Milano in rialzo 3 per cento, se non è un segnale questo… ».

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