Bassano in Teverina, il caso della busta con un proiettile: tempi, e reazioni, anomali

Bassano in Teverina
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 11:20

Un proiettile nella cassetta della posta di una consigliera di minoranza. Un paese, Bassano in Teverina, di appena mille anime scosso. E la tempistica. Sì, la tempistica. Nell’intimidazione rivolta alla consigliera di Bassano il tempo sembrerebbe avere un ruolo fondamentale. 

Nemmeno una settimana fa la consigliera di minoranza Paola Saltalamacchina ha raccontato di essere stata vittima di intimidazione. «Vivo da sempre in questo paese - ha scritto la consigliera in una nota inviata alla stampa  l’8 gennaio scorso - e non avrei mai immaginato di ricevere una minaccia così grave da aver scosso non solo la mia persona, ma tutta la mia famiglia. Mi è stato fatto recapitare nella cassetta della posta un proiettile».

La notizia, come immaginabile, ha fatto sollevare gli animi. Consiglieri di minoranza e opposizione hanno espresso solidarietà alla collega e chiesto un consiglio straordinario per fare chiarezza e soprattutto tutelare sia la stessa consigliera che la comunità bassanese tutta.

Da quanto appreso, il proiettile lasciato non casualmente nella cassetta di Saltalamacchia risalirebbe a un anno fa. Quando l’esponente politico del piccolo Comune si rivolse alla Digos. I poliziotti specializzati ascoltarono Saltalamacchia e aprirono un’inchiesta per fare luce su quanto accaduto. Un fatto grave. Un’intimidazione vera, che ha allertato le forze dell’ordine.

Nello stesso periodo all’indagine della Digos si è affiancata la Guardia di Finanza.

Probabilmente ritenendo che la minaccia alla Saltalamacchia fosse collegata alla sua attività politica le due forze avrebbero richiesto documenti al Comune di Bassano in Teverina. Le fiamme gialle e la Digos entrano nell’amministrazione a giugno 2020. Portano via atti amministrativi in cerca di possibili tracce e possibili legami con la minaccia alla Saltalamacchia. A sei mesi di distanza sembrerebbe che le inchieste siano arrivate alla conclusione e che sia pronta una richiesta di archiviazione.

E’ possibile che sia arrivato un altro proiettile nella cassetta della consigliera? «Io - ha affermato la Saltalamacchia - non glielo posso dire. Non posso dire quando ho presentato denuncia». Per la consigliera si tratterebbe di un fatto privato. Di cui non avrebbe intenzione di parlare nemmeno al consiglio straordinario indetto dall’amministrazione. «Abbiamo fissato per venerdì pomeriggio - ha spiegato il sindaco Alessandro Romoli - l’assise. Sarà aperta al pubblico e potrà essere seguita anche in streaming da tutti. Credo sia importante capire. Purtroppo abbiamo già saputo che la consigliera non parteciperà, ha inviato una nota in cui afferma che il consiglio non sarebbe la sede deputata e si rivolgerà alla Prefettura».

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