Bar e ristoranti: niente piano per Ferragosto. Mancini: ''Ma il Comune è ancora in tempo, intervenga''

Bar e ristoranti: niente piano per Ferragosto. Mancini: ''Ma il Comune è ancora in tempo, intervenga''
di Simone Lupino
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Domenica 7 Agosto 2022, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:07

Bar, ristoranti, pizzerie, negozi: a Ferragosto saracinesche alzate o chiuse? Quale scenario devono aspettarsi i viterbesi che rimarranno in città o i turisti che arriveranno per visitarla? Al momento, quando siamo già entrati nel periodo più critico dell’estate, certezze non ce ne sono. Non risulta infatti che nelle scorse settimane da palazzo dei Priori sia partito l’avviso avviso rivolto ai gestori dei pubblici esercizi per la pianificazione delle ferie. In teoria il rischio serrata esiste, anche se le associazioni di categoria tranquillizzano: un po’ per la ripartenza post Covid, un po’ perché i tempi sono cambiati, molte attività saranno sicuramente aperte. Dal canto suo, l’ex assessore al Commercio Alessia Mancini invita il Comune a intervenire: “Se non è stato fatto, c’è ancora tempo per eseguire un censimento e per comunicarlo. Non è obbligatorio, ma è importante: sia per le temperature particolari di quest’anno sia per la missione turistica che vogliamo dare a Viterbo, come dichiarato più volte anche dalla stessa sindaca”.

Alle associazioni di categoria per ora nessuna richiesta: “No, non siamo stati contattati dal Comune – spiega il segretario provinciale di Confimprese Giancarlo Bandini -. Tutti gli anni di solito c’erano dei piani: i pubblici esercizi dovevano trasmettere per tempo al Comune i periodi di ferie di luglio e agosto, facendo in modo di non concentrarli. Forse la nuova amministrazione si è insediata da poco e non ha avuto ancora tempo”. Secondo Bandini però non c’è motivo di temere: “Dopo due anni di pandemia questo è il momento buono per risollevarsi un po’, non credo che ci saranno delle chiusure tutte insieme, specialmente nel centro storico dove nel fine settimana c’è un po’ di turismo.

Sarebbe un peccato non approfittare di questa estate in cui si stanno risollevando le attività del settore”.

Fino a ieri non era arrivata nessuna comunicazione neanche alla segreteria provinciale di Confcommercio: “Monitoriamo la situazione giorno dopo giorno, anche tramite la consultazione dell’albo pretorio”, spiega Loredana Badini. Risposta negativa anche da Confesercenti: “L’avviso serviva per verificare che ci fosse sempre una percentuale minima di servizi garantiti - dice Vincenzo Peparello - nel caso in cui si fosse scesi sotto una determinata percentuale, il Comune interveniva chiedendo modifiche”. E se non si trovava un accordo? “Allora decideva il Comune. Ma una soluzione si è sempre trovata”. Come Bandini, anche Peparello “che molte attività resteranno aperte: per Viterbo è bassissima stagione, ma oggi non è più come 20 anni fa quando le città si svuotano completamente. I bar si sono sempre organizzati”.

A iniziare la tradizione del censimento del commercio estivo è stata Alessia Mancini: "In vista dell’estate facevamo una programmazione e poi la mandavamo sui giornali proprio perché si sapesse prima quali attività restavano aperte e quali no. Lo facevamo perché chi resta in città deve avere servizi minimi garantiti e perché B&B e alloggi turistici ci dicevano che avevano tantissime prenotazioni e quindi era necessario dal nostro punto di vista fornire un servizio in più. Tutti, ristoranti e bar, hanno risposto sempre molto bene”.

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