Bar e ristoranti, per i tavolini all'aperto ecco tasse e progettini. «Ma così è impossibile»

Bar e ristoranti, per i tavolini all'aperto ecco tasse e progettini. «Ma così è impossibile»
di Luca Telli
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Aprile 2022, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 13:45

Tavoli in centro, per bar e ristoranti in arrivo limitazioni. Con molta probabilità molti dovranno dire addio agli spazi esterni aggiuntivi, concessi durante la pandemia come mezzo di mitigazione alle limitazioni imposte per arginare la diffusione del contagio.

Tosap per bar e ristoranti, una proroga all'esenzione del pagamento «è possibile»

La fine dello stato di emergenza (scorso 31 marzo) porterà, salvo diverse comunicazioni o decisioni, al ripristino del sistema precedentemente in vigore: i locali potranno utilizzare esclusivamente gli spazi antistanti ai locali o, in deroga, nelle immediate vicinanze (se in prossimità di una strada), per servire cibi e bevande. Gli allestimenti extralarge saranno ancora consentiti, salvo proroghe, fino al 30 giugno; data fino alla quale resterà il regime semplificato, per presentare domande di nuove concessioni, per l'occupazione di suolo pubblico o ampliamento di superfici già concesse.

Dal 1° luglio l'ultima parola spetterà alla Soprintendenza per i Beni culturali, alla quale le attività dovranno rivolgersi, inviando un progetto dettagliato per l'area che si chiede utilizzare; e che valuterà la fattibilità in base alle norme per la tutela del patrimonio culturale. Una mazzata per le attività che, dopo due anni di restrizioni, sono ancora alle prese con perdite di fatturato.

«Dal Comune ci sono arrivate risposte poco chiare spiega Adrian Frunzescu, titolare di un bar in via San Lorenzo - dopo che abbiamo presentato la richiesta fino al 30 giugno, ma non sappiamo se nelle prossime settimane potremo continuare a utilizzare gli stessi spazi.

Per sette mesi di permesso dobbiamo presentare due progetti, senza certezza che le domande saranno accolte».

Mistero anche sul pagamento della tassa per l'occupazione suolo pubblico (Tosap) che dal 1° aprile, con la fine della proroga dell'esenzione prevista dalla legge di bilancio (e senza una modifica al bilancio comunale), dovrà essere pagata. «A oggi precisa Frunzescu non ci sono stati comunicati né importi né modalità. L'unica certezza sembra la fine dell'esenzione». All'incertezza si unisce un malcontento per lo stato di abbandono del centro storico e per la mancanza di iniziative per la sua valorizzazione.

«Non vediamo la luce in fondo al tunnel spiega Stefano Achilli, titolare dell'Hosteria Olio d'oliva - ma garantire la possibilità di utilizzare gli spazi concessi durante la pandemia è, per noi, una priorità. A guadagnarne è la città, per la quale serve un'azione di rilancio attraverso iniziative che portino turisti, e i viterbesi, a rivivere il centro storico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA