Bagnaia, dal commercio le difficoltà della frazione. «Serve un piano per il rilancio del paese»

Il centro storico di Bagnaia
di Luca Telli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Marzo 2023, 12:11

«Lì c’era un negozio di alimentari. Lì uno di frutta e verdura e accanto la macelleria». Racconta Nicola Becattini, da 46 anni edicolante in piazza XX settembre a Bagnaia. Racconta, con la malinconia e lo sguardo attento di chi ha visto il paese trasformarsi, davanti alle saracinesche abbassate segno dei tempi che cambiano e delle promesse tradite dalla politica.

Perché per una malattia endemica che abbassa le difese immunitarie dei borghi fino a prendersi l’ultimo soffio vitale, ci sono le responsabilità delle amministrazioni che si sono avvicendate negli anni ‘nessuna con un progetto turistico e commerciale per Bagnaia. Nessuna che abbia fatto una mossa in sostegno del paese’. Una voragine che si è nutrita dell’attendismo e ha ingoiato, in meno di tre decenni, oltre la metà delle attività presenti nell’area.

«Disinteresse è stata il tema dominante di questi anni», aggiunge Becattini. Gli ultimi interventi, rivendica con orgoglio, quelli discussi nella mini assise di Palazzo Gallo (oggi sede dell’assessorato alla bellezza di Vittorio Sgarbi) fino al 2008, anno in cui vennero cancellate le circoscrizioni per i Comuni come meno di 100mila abitanti. «Poi il silenzio», rotto solo durante le campagne elettorali (e dalla caccia al voto), davanti alla decadenza di un paese dove, oltre ai negozi, a sparire sono anche i residenti.

«Il centro storico si sta desertificando e, peggio ancora, sta assumendo le caratteristiche di un quartiere dormitorio: i nuovi abitanti che arrivano non vivono il paese – continua Becattini - e le attività, in questo senso, sono spia dello stato di salute.

Sono rimasti in due. E quelli che, negli ultimi anni, hanno provato a investire, hanno dovuto alzare bandiera bianca: una sconfitta per tutti». Una situazione diversa rispetto a quella che Becattini individua in altre realtà vicine: «frazioni come la nostra dove i negozi continuano ad aprire e c’è un dinamismo imprenditoriale maggiore che significa solo una cosa: prospettive di guadagno reali».

Un’ancora di salvezza Becattini la individua nella realizzazione di un piano turistico che punti al rilancio di Villa Lante, il parco caro ai bagnaioli e al centro negli ultimi anni di proteste e manifestazioni. «È un gioiello eppure continua ad esser poco valorizzato. I commercianti, che ascoltano la voce dei turisti, lo sanno bene». E ancora Becattini pensa a «un piano che punti dal rilancio delle attività».

Temi e idee che i bagnaioli sono pronti a portare all’attenzione della giunta e alla sindaca Chiara Frontini (che nella frazione al ballottaggio dello scorso giugno ha raccolto oltre il 70% delle preferenze) alla quale Becattini chiede maggiore attenzione e una considerazione più alta rispetto a quanto fatto dai suoi predecessori. «Perché senza un progetto a lungo termine che sia in grado di dare al paese quel sostegno necessario per affrontare le sfide del futuro il destino commerciale di Bagnaia è segnato – conclude - o rischiamo il nulla da qui a pochi anni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA