Autostrada tirrenica, il Comune di Tarquinia scrive al MIMS: «Proroga per bloccare il pedaggio»

Autostrada tirrenica, il Comune di Tarquinia scrive al MIMS: «Proroga per bloccare il pedaggio»
di Luca Telli
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Giovedì 1 Aprile 2021, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 22:43

Il Comune di Tarquinia non ci sta. Contro il mancato rinnovo dell’esenzione dal pedaggio per i residenti possessori di veicoli di classe A nell’ultimo tratto di A12 scrive a SAT. La richiesta è quella di una proroga per un ulteriore quinquennio. Da oggi intanto, chiunque supererà il casello di Tarquinia in direzione dell’innesto dell’Aurelia a Montalto di Castro dovrà corrispondere 0.90 centesimi per i 15 km di percorrenza.

«Davanti a un’opera interrotta e destinata a rimare così per un tempo imprecisato credo che una serie di considerazioni vadano fatte - spiega il vice sindaco Luigi Serafini -. Vero è che l’accordo aveva una durata temporale ben precisa, ma le ragioni dei cittadini di Tarquinia non possono passare in secondo piano. L’autostrada, così com’è oggi, è un binario morto».

 Da SAT, che dopo la conversione in legge del decreto Milleproroghe 2019 è stata esonerata da qualsiasi progettualità per l’autostrada tirrenica e i 184km del lotto conclusivo tra Tarquinia e San Pietro in Palazzi mantenendo esclusivamente gli oneri accessori di manutenzione e gestione sui tratti già in essere fino al 31 ottobre 2028, per ora nessuna concessione.

La ragione non è solo nel protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2015 (sottoposto poi al Comune di Tarquinia e entrato in vigore con l’apertura al transito della tratta il primo aprile 2016) dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Toscana, Regione Lazio, Autostrade per l’Italia e Società Autostrada Tirrenica che non faceva menzione a un rinnovo (né automatico né da concordare) alla scadenza naturale dell’accordo fissato per la mezzanotte del 31 marzo 2021, quanto nella certezza che un’esenzione tout court configurerebbe un danno erariale.

«Parte del pedaggio confluisce direttamente nelle casse dello Stato e sappiamo bene quale procedura si innescherebbe – continua Serafini -.

Per questo prima dell’esenzione fino al 2026 abbiamo avanzato la richiesta di un mini proroga di trenta giorni».

Seconda richiesta e seconda bocciatura, ma stavolta con un invito a rivolgersi al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili sotto al quale ricade la responsabilità e la patata bollente di un giudizio. Richiesta, spiega Serafini, pronta a partire nei prossimi giorni.  «La scadenza dell’esenzione non ci coglie impreparati. Da qualche settimana abbiamo iniziato i colloqui – aggiunge -  La lettera per il Ministero la stiamo preparando in queste ore».

La strategia del Comune di Tarquinia è quella di ottenere in primo luogo l’apertura di un tavolo di confronto che possa garantire una svolta agile pur nelle lungaggini del sistema burocratico.

«Una soluzione ponte -  spiega Serafini – in attesa di ulteriori approfondimenti e consultazioni per una valutazione complessiva della situazione e capire come si possa venire a capo della questione nel modo migliore tutelando tutti le parti». Un tavolo per il quale anche SAT ha dato la sua disponibilità ad aderire

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