«Non tutto il personale indossa i camici, altri ne hanno di personalizzati che non sempre adeguati alle specifiche funzioni dell’operatore», continua il sindacalista. Per non parlare delle scarpe: «A loro gusto e piacimento e per certe parti a proprie spese, gli operatori - sostiene - indossano indumenti non proprio conformi ai parametri di igienicità, sicurezza e decoro, necessari per chi è tenuto, sulla base della normativa vigente e del contratto di lavoro, ad indossare una divisa a completo carico dell’ente di appartenenza». Il tutto tra lo stupore, e anche l’ironia degli utenti.
E non finisce qui: ora la Fials pretende il rimborso. «Chiediamo alla Asl di risolvere il problema segnalato che tra l’altro potrebbe aver contribuito all’incremento degli infortuni sul lavoro, ma - conclude El Habib - sarà opportuno quantificare economicamente quanto i dipendenti hanno speso di tasca propria per l’acquisto delle calzature al fine di ottenere il rimborso conseguente».
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