Per fare un raffronto, nella Capitale il numero è di 1.300, ma lì i centri di assistenza fiscale sono molti di più. Oggi, in ogni caso, scatta il primo step successivo: le pratiche raccolte verranno inviate all'Inps che avrà 30 giorni per verificarle, valutare la sussistenza dei requisiti e, quindi, accoglierle o rigettarle. Per quanti non vedranno infrangersi le speranze, arriverà la comunicazione di accettazione e poi saranno contattati da Poste per il ritiro della scheda su cui il benefit verrà caricato. «Sarà importante - fa notare Biagiotti - capire quante domande verranno realmente accolte». Come emerso sin dai primi giorni, nella Tuscia e nel Lazio (a differenza del resto d'Italia) a richiedere il sussidio sono le donne più degli uomini, con una percentuale che si aggira intorno al 54%. Per quasi il 90% si tratta di italiani o comunitari, solo una minima parte gli extracomunitari che stanno tentando di accedere al sostegno. Confermato anche il trend iniziale relativo all'età dei richiedenti: circa il 65% delle pratiche sinora lavorate dai Caf della Cgil riguarda i cittadini dai 40 ai 65 anni, il 28% coinvolge la fascia tra i 30 e i 40, e il restante giovani fino ai 30 anni. «Non sono solo i disoccupati - aggiunge Biagiotti - a rivolgersi a noi. C'è anche chi un lavoro già ce l'ha ma guadagna talmente poco da fermarsi a un reddito inferiore ai 9.360 euro». Pressoché unanime lo spirito: «Quasi tutti sperano che questa misura li porti a trovare un lavoro. Chi riceverà un sì dall'Inps, avrà 30 giorni per recarsi ai Centri per l'impiego o a un patronato per dichiarare l'immediata disponibilità all'impiego». Per Quota 100, invece, sinora sono 692 le richieste di pensionamento presentate all'Inps di Viterbo.
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