Assenteismo nella sanità viterbese, la caccia continua

Assenteismo nella sanità viterbese, la caccia continua
di Maria Letizia Riganelli
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Domenica 14 Ottobre 2018, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 17:27
Lotta all'assenteismo, il lavoro della Procura non si ferma. All'indomani delle misure cautelari emesse nei confronti di tre medici e un'assistente sociale del Dipartimento di psichiatria, accusati di truffa ai danni dello Stato e falsa attestazione in servizio, ci sono altri operatori sanitari nell'occhio del ciclone. «Stiamo svolgendo indagini su altre persone ha spiegato il procuratore capo Paolo Auriemma sulle quali ci sono indizi di colpevolezza e al momento abbiamo iscritto nel registro degli indagati». Quanti e chi siano resta ancora un mistero.

L'inchiesta, l'ultima di tre, è ancora in essere. Pochi giorni fa sono stati sospesi per dieci mesi dal servizio nel settore pubblico tre medici, tre guardie mediche e un'assistente sociale. Tutte raggiunte da un provvedimento. E tutte sorprese e fotografate mentre passeggiavano tra le vetrine dei negozi mentre avrebbero dovuto essere al lavoro.

Le inchieste sono state condotte dai carabinieri del nucleo investigativo, nel caso di psichiatria, e dal Nas nel caso delle guardie mediche. «Questo è un approdo e una tappa di quello che stiamo facendo ha spiegato Auriemma -. Continueremo a svolgere la nostra attività su determinati problemi sociali che hanno a che fare con reati nella pubblica amministrazione. Questo lavoro rappresenta una priorità, l'attenzione all'interesse dello Stato per noi ha posto non secondario nel progetto organizzativo dell'ufficio».

Che l'attenzione degli uffici di via Falcone e Borsellino sulla pubblica amministrazione sia alle stelle lo raccontano le tre inchieste sulla sanità che hanno portato in pochissimo tempo a 25 misure cautelari e a un numero, ancora imprecisato, di indagati per assenteismo. «Sta sicuramente emergendo una criticità, allo stesso tempo non possiamo tacere che da queste indagini è uscito un quadro decisamente confortante. Abbiamo accertato la dedizione al lavoro della maggior parte degli operatori sanitari che fanno
il loro e più del loro lavoro. Gli accertamenti hanno portato alla luce anche il lavoro di operatori consapevoli del proprio dovere che con spirito di abnegazione svolgono il proprio compito».
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