L'inchiesta, l'ultima di tre, è ancora in essere. Pochi giorni fa sono stati sospesi per dieci mesi dal servizio nel settore pubblico tre medici, tre guardie mediche e un'assistente sociale. Tutte raggiunte da un provvedimento. E tutte sorprese e fotografate mentre passeggiavano tra le vetrine dei negozi mentre avrebbero dovuto essere al lavoro.
Le inchieste sono state condotte dai carabinieri del nucleo investigativo, nel caso di psichiatria, e dal Nas nel caso delle guardie mediche. «Questo è un approdo e una tappa di quello che stiamo facendo ha spiegato Auriemma -. Continueremo a svolgere la nostra attività su determinati problemi sociali che hanno a che fare con reati nella pubblica amministrazione. Questo lavoro rappresenta una priorità, l'attenzione all'interesse dello Stato per noi ha posto non secondario nel progetto organizzativo dell'ufficio».
Che l'attenzione degli uffici di via Falcone e Borsellino sulla pubblica amministrazione sia alle stelle lo raccontano le tre inchieste sulla sanità che hanno portato in pochissimo tempo a 25 misure cautelari e a un numero, ancora imprecisato, di indagati per assenteismo. «Sta sicuramente emergendo una criticità, allo stesso tempo non possiamo tacere che da queste indagini è uscito un quadro decisamente confortante. Abbiamo accertato la dedizione al lavoro della maggior parte degli operatori sanitari che fanno
il loro e più del loro lavoro. Gli accertamenti hanno portato alla luce anche il lavoro di operatori consapevoli del proprio dovere che con spirito di abnegazione svolgono il proprio compito».
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